Maon, non posso che concordare con te. io ne ho costruiti molti di più ed ogni doga si comportava in maniera differente.



non lo so. non so neanche se lo si spossa stabilire con certezza. in ogni caso è possibile che lo fosse.
mi è capitato di discutere con altri arcai i quali sostenevano che doveva essere stagionato per forza altrimenti se lavorato fresco non sarebbe stato possibile che fosse così dritto ma ho dimostrato in più di un occasione che è possibilissimo, anzi!

se ho ben capito, se la variabile da cui il modello matematico è indipendente è il fatto che gli anelli di crescita siano larghi o meno, allora credo che sia un modello inaffidabile e fuorviante in quanto è questa una variabile fondamentale come pure la struttura, con ventre piatto ed estremità assottigliate e "schiacciate"


cosa si intende per configurazione standatrd?

dimenticavo di aggiungere che il fatto che fosse ricoperto di sangue (o grasso secondo altre versioni) mi porta a pensare che fosse già finito. il cospargere un arco di grasso durante la lavorazione mi sembra un metodo "nuovo" ma questo è un mio parere assolutamente personale. da quando faccio archi, freschi o stagionati che siano, non ho mai usato il grasso se non al momento dell'utilizzo effettivo e questo non ha mai causato problemi.

qualche considerazione se può servire:
-un legno stagionato diventa duro la lavorare con strumenti non in acciaio come disponiamo noi, al contrario di un legno fresco che penso sia più tenero al filo della "lama"

-se l'arco non ha seguito la corda...però tutto da verificare cosa è successo negli ultimi 4000anni da quando è stato abandonato (l'alemanno del maghin, come ci ha dimostrato, in 2 settimane coperto da uno straccio umido si è drizzato, quello di Otzi è rimasto sotto il ghiaccio per millenni )... protrebbe non essere stato utilizzato dopo la sbozzatura da verificare comunque se fatta da appena abbattuto.
-se non ricordo male l'arco presenta dei chiari intagli di accetta e non è rifinito per nulla con un raschietto in selce o altro materiale

potrebbe non essere un arco finito, ma discutiamone

2 giorni Manx, 2 giorni a "mollo" e il terzo era già un po più dritto.

un ulteriore pensiero:
sarebbe stato interessante fotografare il profilo dell'arco il giorno del ritrovamento e confrontarlo dopo qualche tempo all'asciutto. mi sarebbe piaciuto vedere se ci siano state variazioni sia pur minime. se fosse stato già utilizzato dovrebbe tornare a seguire sia pur in maniera minima, la corda.
quello che ho messo a mollo ora che si è asciugato, è tornato a farlo un po anche se non in maniera eccessiva come all'origine non avendolo fissato affinchè asciugasse dritto.

ho riprodotto l'arco in discussione due volte. Una delle repliche è visibile nel centro ricerche l'arc. Gli archi in tasso di uguali dimensioni hanno fatto rilevare un carico di 70 libbre a un allungo medio. Consideriamo la piccola statura della mummia ed il concetto che per l'uso di quegli archi (la caccia) simili carichi erano più che sufficienti. Concordo in pieno con le deduzioni di Maon e Magin. L'effetto delle tacche dei colpi d'ascia sulla superficie è caratteristico della lavorazione con asce in rame, bronzo e pietra. Per queste ultime le tacche sono ancora più vistose ma non comportano alcun limite nell'utilizzo degli archi. Chi ha avuto la fortuna di costruire archi con questi tipi di attrezzi si renderà conto che le fibre del legno colpite dal tagliente non vengono recise di netto come con le lame in acciaio ma schiacciate. Quell'arco poteva funzionare benissimo anche così. Ultimamente alcuni sostengono che il ritrovamento sul similaun sia una sepoltura e quindi l'arco , forse perduto, sia stato sostituito da un'altro simulacro non finito. Io mi tengo la mia tesi e cioè che quello fosse un gran bell'arco finito e pronto all'uso. Per quanto riguarda la questione del legno fresco o stagionato......ve lo immaginate l'amico del periodo del rame che si taglia i tronchetti, li fa stagionare 5 o 6 anni si fa due calcoli di fisica e decide di mettere le fibre di traverso poi parte per l'italia, rompe le scatole a qualcuno scappa e si prende una freccia nella schiena, muore sul ghiacciaio portandosi dietro un arco non finito e che quindi non può usare e poi viene disteso su una roccia e il ghiacciaio disperde la sua attrezzatura. Troppa scienza....... fatevi l'arco e divertitevi.

E dunque...Quello era il suo arco da caccia.... Ed era rimasto senza frecce per difendersi oltre...... L'ipotesi più plausibile....

Ciao
Luca

caccia o "guerra" non fa alcuna differenza ... non dimentichiamoci che lui aveva una punta piantata nella spalla.

concordo in pieno con Ricu, in particolare sul carico dell'arco.

grazie ricu, scusa se ti ho un pò sfruttato : il discorso che hai fatto l'ho sentito proferire da te dal vivo, l'intento era di lasciarlo scritto anche su Sagittando
personalmente non ho mai costruito archi utilizzando attrezzi in pietra o bronzo/rame , però oltre al vetro rotto mi è capitato di usare qualche scaglietta di selce recuperata dalle briciole che fà mastrofoco ogni volta che si mette a far i suoi giochini con le pietre e devo dire che è semplice e funziona benissimo per far riccioli fini, anzi per lisciare il legno (manico ascia, rifinitore e coltello) è fantastica
dalle foto il corredo era ricco (pensate anche alla scorta di farmaci come il poliporo)e ben realizzato per quel che mi può sembrare..tasso per l'arco-viburno per frecce per di più intertate con legno più pesante in punta-betulla per contenitori-tiglio per rifinitore e corde...

all'arco e alle frecce però...non so...ma gli avrei dato con piacere un'ultima passata fosse stato mio

guardate cosa vi ho trovato: http://www.lamummia.it/

Ho trovato un vagone di video
http://www.youtube.com/watch?v=mjGHnOHxH6g
sapete che c'è un cantante dedescken che si fà chiamare DJ Ötzi http://www.youtube.com/watch?v=4B5Uzq2shLw

io no ... è così ben fatto che è uno spettacolo da vedere e dal punto di vista della funzionalità va bene se non meglio anche così.