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 effetto delle frecce 
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magin ha scritto:
per quanto riguarda il teschio con i bolzoni pare che in effetti non sia morto subito perchè è stato anche sfondato con una mazza probabilmente come altri rinvenuti insieme, gli hanno dato il colpo di grazia.


Questo sì che è risolutivo, una bella mazzata e via!
Impressionante quello con camaglio (strano, di solito le armature venivano razziate ai morti)


28/01/2011, 17:10
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che ne pensate dell'arco che esce dalla faretra di Patroclo

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non vi ricorda, sia pure con una curvatura diversa , gli archi in bronzo di Luciano Cecili ?

viewtopic.php?f=5&t=334&p=4972&hilit=bronzo#p4972


28/01/2011, 17:45
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Cita:
non vi ricorda, sia pure con una curvatura diversa , gli archi in bronzo di Luciano Cecili ?

e si, direi proprio di si. in effetti lo aveva detto che aveva preso a modello le raffigurazioni di archi sul vasellame.


Cita:
Impressionante quello con camaglio (strano, di solito le armature venivano razziate ai morti)

Per quanto riguarda la battaglia di Visby tra attaccanti Danesi e residenti (siamo in Svezia, nel Gotland), sono andato a verificare. Sono stati trovati gli scheletri di 125 corpi, la maggior parte probabilmente Svedesi (che hanno perso). Per ragioni non chiare alcuni sono stati sepolti con ancora l’armatura addosso. Di questi scheletri circa il 10% presentano una o più ferite da bolzoni di balestra nel cranio. È chiaro che altri siano stati colpiti in altre parti del corpo che però non sono rintracciabili. In alcuni casi i bolzoni erano ancora conficcati nelle ossa del cranio, in altri erano penetrati completamente dalle cavità oculari o nasali e sono stati trovati all’interno. È stata altresì notata una predominanza delle ferite nella parte sinistra del cranio, questo fa presupporre che istintivamente stavano cercando di ripararsi dietro lo scudo. Diversi presentano, oltre alle ferite da dardo, altre ferite che indicherebbero che sono stati finiti in seguito. Gli studiosi sono riusciti a stabilire che la le balestre in questo caso sono state usate dai Danesi. Dall’inclinazione delle punte nei crani inoltre si può notare che i dardi provenivano sia con una traiettoria alta che direttamente in fronte. casi in cui le due inclinazioni sono presenti contemporaneamente nello stesso cranio fanno pensare ad una tattica che gli arceri Normanni usarono anche nella battaglia di Hastings e cioè per disorientare i difensori che si riparavano dietro gli scudi, gli facevano arrivare le freccie sia frontalmente che dall’alto contemporaneamente. Altri crani presentano i dardi solo nella parte posteriore, presumibilmente scagliati durante la fuga degli Svedesi.


28/01/2011, 18:44
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Tornando ai racconti di Procopio all’inizio della discussione, si può trovare lo spunto per ulteriori speculazioni, relative ad esempio alla soglia del dolore e uso di protezioni delle dita già affrontate nella discussione sui guantini. Pensate forse che gente che continuava a cavalcare e combattere con un dardo conficcato nella testa come se nulla fosse, si facesse problemi a scoccare frecce a mani nude o dovesse per forza di cose usare guanti o, peggio ancora, anelli gemini tricuspidati in bronzo?


29/01/2011, 14:20
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magin ha scritto:
...Pensate forse che gente che continuava a cavalcare e combattere con un dardo conficcato nella testa come se nulla fosse, si facesse problemi a scoccare frecce a mani nude o dovesse per forza di cose usare guanti o, peggio ancora, anelli gemini tricuspidati in bronzo?


Beh, i libraggi erano elevati e il rischio di una tendinite è concreto, a prescindere da quanto un arciere combattente è un vero duro 8-)


29/01/2011, 15:22
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non me ne intendo di medicina ma non penso ci sia una relazione tra tendinite e uso o meno del guantino, più semplicemente una questione di adattamento e sensibilità. prova ne sono gli arceri in Africa che tirano agli elefanti con archi potenti senza protezione. inoltre ai tempi dei Goti non credo che i libraggi fossero estremi come quelli dei longbow inglesi della fine del medioevo. personalmente ho notato che fino almeno a 70 libbre anche noi del guantino potremmo farne a meno. un problema invece potrebbe nascere ad aprire archi potenti con due dita invece che con tre.


29/01/2011, 17:13
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Pensate forse che gente che continuava a cavalcare e combattere con un dardo conficcato nella testa come se nulla fosse, si facesse problemi a scoccare frecce a mani nude o dovesse per forza di cose usare guanti o, peggio ancora, anelli gemini tricuspidati in bronzo?


stessa cosa che ho pensato quando ho letto quel racconto. ho pensato anche ad uno dei nostri tempi con una freccia in testa, che continua a combattere... ce lo vedete? io no.


29/01/2011, 23:08
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e invece si!

se si fosse impiantata quel tanto da rendere chi colpito incapace di sentirla presente,
quindi a significare che la sensibilità dell'individuo colpito non si rende conto di eserlo stato, intanto continua a combattere senza rendersi conto di che cosa sta andando in cotro.
solo logica..! ;)


30/01/2011, 9:32
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posso capire l'effetto dell'adrenalina durante la battaglia, ma penso che all'epoca la soglia del dolore fosse molto più alta che oggi in occidente nella media. basti persare a quanti si impressionano anche solo al rumore del trapano del dentista.
all'epoca i medici operavano senza anestesia e si racconta ad esempio che Giovanni dalle Bande Nere tenesse la lampada mentre gli amputavano la gamba. è un caso estremo ma una ferita era sopportata meglio di quanto non lo sarebbe da noi oggi.


30/01/2011, 10:06
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di sicuro sto povero cristo l'ha sentita bene


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30/01/2011, 12:43
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