ecco a voi l'arco adesso che è diventato ricurvo e con i tips riportati in legno scuro duro....:

Sta stagionando tra un po tosto il ventre per bene e ritillero, c'e' un flettente che lavora di più...



Uploaded with ImageShack.us



Uploaded with ImageShack.us

sono onorato di farti per primo i complimenti WIRLY
bello tosto e rastremato il manico
assomiglia a...? sono contento e quasi commosso, mi dai stimolo
assottiglierei i riporti sui bischeri, toglierei la parte di legno inutile che non lavora e zavorra sulle estremità dei puntali per aumentare la velocità in chiusura, poi eqauilibrata con calma
sei davvero bravo, complimenti ancora

complimenti davvero.

i puntali sono larghi ancora sui 2 cm secondo voi a che larghezza li posso portare?

e questo sarebbe il primo archo? per la miseria, fosse stato così il mio primo ... era una schifezza che non immagini neanche (be anche il mio ultimo che non ho ancora postato non scherza comunque in fatto di bruttezza )

veramente complimenti!

Ho osservato molto le vostre lavorazioni prima di iniziare a costruirlo e quindi un ringraziamento va a voi tutti per i numerosi consigli...

Spero di ottenere altri buoni risultati...

del castagno vanno usati i polloni di 4 o 6 cm di diametro va stagionato a l'aria aperta e in pochi mesi acquista forza tuttavia tradisce spesso e volentieri. ecco un esempio di arco in castagno

conservi la corteccia o la elimini? cmq faro' un tentativo sembra un legno facile da lavorare....

la corteccia la lascio tanto viene via da sola , il castagno è un legno che si può piegare a piacimento si possono trovare polloni completamente privi di nodi, oppure si possono prendere quelli con un nodo centrale che hanno già una deflessione naturale si può lavorare anche appena tagliato ingrassandolo a fine lavoro

Una curiosità non arceristica riguardo al castagno, nella mia zona era il legno principale utilizzato nelle vigne per costruire le topie (nome in dialetto, ma penso si usi anche in italiano), cioè i supporti delle viti.
La particolarità era che i pali in castagno si tagliavano a maggio, nel pieno della crescita delle foglie, quindi con molta linfa. Venivano poi scortecciati e messi a seccare accatastati orizzontalmente affinchè rimanessero diritti.
La caratteristica principale era l'estrema robustezza e rigidità, un palo stagionato da 7-8 cm lungo un paio di metri è in grado di sostenere il peso di una persona con una minima deflessione, e l'estrema resistenza alle intemperie, assumevano un colore grigio chiaro e resistevano almeno una decina d'anni esposti alle intemperie.
Ciao Giorgio