Cari amici,
una delle cose che adoro è evitare di comprare le alette di tacchino belle pronte
e vi posso garantire che appena prendo in mano per ammirarle le frecce costruite da qualcuno che non conosco,
la prima cosa che apprezzo osservandole è vedere alette autocostruite,
dà subito l'impressione di aver davanti un costruttore con una abilità già elevata
Senza segreti vi racconto come le taglio io, ma ci sono un altro centinaio di modi diversi e tutti presentano sia vantaggi che svantaggi.
Credo come sempre ci sia ben poco da inventarsi nella scelta de3i materiali,
e guardando al passato i migliori fornitori di alette per frecce europee sono da sempre le oche , i cigni, i pavoni etc...
inutili piccioni, corvi, gazze, galline, piccoli volatili in genere...
per verificare se van bene di solito faccio questa prova: le metto con la punta rivolta verso di me e soffi, se le barbe delle alette si scompongono troppo vuol dire che non stabilizzeranno le mie frecce e al contrario freneranno inutilmente il volo
insomma pennuti di grosse dimensioni, frequentemente risultano essere specie migratorie, con remiganti primarie spessissime e ben sviluppate oltretutto se acquatici meglio ancora perchè il grasso naturale fà da impermeabilizzante naturale e anche nelle giornate umide queste penne continueranno a volare come devono.
Discorso a parte per i tacchini, anzitutto specie di importazione americana, non adatta per ricostruire frecce storiche europee perché non presente se non dopo i viaggi di Colombo,
tuttavia di facile reperimento, con ottime qualità per il nostro prodotto finale, ideali per i fanatici di arcieria precolombiana,
ma non impermeabili e con la pioggia si chiudono e non stabilizzano più la freccia
Allora, veniamo a noi:
dovete prima di tutto imparare a riconoscere le remiganti primarie che son le migliori e visto la il dispendio di tempo e fatiche per costruire una freccia meglio selezionare solo queste se non in condizioni di emergenza, qui sotto posto un disegno molto esplicativo
poi passiamo a un pò di terminologia corretta che ci consentirà in futuro di parlare la stessa lingua, utilizzo sempre un disegno:
faccio notare che le remiganti primarie a differenza di tutte le altre ali del volatile hanno una lamina interna molto rigida e spessa e una esterna quasi inesistente per esigenze di volo
avrete almeno compreso che per diventare un arcaio bisogna intendersene di ornitologia
Detto questo dovete recuperare le vostre penne...compito non sempre facile
Personalmente dal mese di luglio fino all'inizio dell'autunno, stagione in qui cambiano le penne per prepararsi alla migrazione invernale, riesco con relativa facilità a recuperare penne di volatili del lago dove vivo avvalendomi di una canoa
Altro periodo propizio è prima di Natale, quando in un allevamento di piccole dimensioni i pennuti da cortile acquistati in primavera sono diventati abbastanza grassottelli per finire in pentola
Oppure cercare un grosso allevamento di oche e tacchini vi fornirà penne gratuitamente e a volontà.
Questa in foto e la mia scorta per i prossimi mesi:
principalmente cigno e pavone
Prima cosa è suddividere le penne sinistre dalle destre: sulla stessa freccia dovete usarle obbligatoriamente dello stesso verso
a differenza di quelle in plastica (blàh!!!) le alette naturali tendono già di natura a far girare la freccia sul proprio asse anche se impennare parallele all'asta
inoltre se anziché impennarle successivamente dritte deciderete di fissarle all'asta con off-set inclinati o elicoidali dovete rispettare e assecondare la naturale inclinazione dell'aletta
in foto 2 remiganti primarie di pavone: quella arancione di femmina e appartenente all'ala destra,
quella più scusa e macchiata di nero sempre primaria di pavone maschio ma caduta dall'ala sinistra.