progetto sperimentale per il ventennale di Ötzi
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jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
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Sembra ieri ma sono gia’ passati vent’anni dal ritrovamento di Ötzi e dei suoi averi . Il Museo Archeologico dell’Alto Adige con sede a Bolzano ha programmato una serie di iniziative per celebrare l’evento . Un elenco parziale delle iniziative lo trovate sul sito dedicato alla ricorrenza: http://oetzi20.it/?lang=it Ma non sono le uniche, Vittorio Brizzi sta coordinando un progetto di sperimentazione sull’arco di Ötzi. Come staff di Sagittando lo riteniamo interessante quindi apriamo questa sezione dedicata al corredo arceristico di Ötzi e al progetto sperimentale per il ventennale di Ötzi .
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05/04/2011, 9:05 |
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Avalon
Iscritto il: 29/03/2011, 13:29 Messaggi: 27 Località: Salerno
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Sul corredo arcieristico della mummia del Similaun molto si è scritto nel web; un pò meno si è detto circa la sperimentazione che lo ha interessato. Credo che prima di affrontare l'argomento - e per farlo il più compiutamente possibile - sarebbe interessante ed auspicabile un intervento diretto di Vittorio Brizzi relativamente al suo progetto di sperimentazione sull’arco di Ötzi. Vittorioooooooooooo, dove sei?
Giovanni
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05/04/2011, 11:11 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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Cari amici Arcai,
grazie all’amico Jeval che mi permette questo intervento, vorrei presentarvi questo appello. Da molti anni collaboro per lavoro con la soprintendenza archeologica di Bolzano e ricercatori afferenti all’ università di Trento e altre università italiane e straniere sulla attrezzatura arcieristica dell’Uomo dei Ghiacci. Recentemente sono state fatte interessantissime scoperte sul contesto delle circostanze della sua morte e altrettanto sorprendentemente sono state pubblicate ipotesi alternative sul significato del ritrovamento. Oggi (2011), a esattamente vent’anni dalla sua scoperta, la “tensione” speculativa sull’argomento è ancora molto alta, ed è destinata a crescere ancora.
Volenti o nolenti, le comunità scientifiche internazionali sono costrette ad ammettere che il “malloppo” riguarda l’Italia e la sua Cultura, e scienziati di spicco sono in fila per contendersi un centimetro quadrato di reperto da studiare. Ebbene, se tutte le considerazioni legate alla sua biologia, fisiologia, le sue patologie, l’ appartenenza culturale, il presunto comportamento in un ambito sociale neolitico sono oggetto di speculazioni “alte” e “altre”, alcuni aspetti tecnologici prettamente riguardanti l’Arco sono ad uno stadio assolutamente embrionale.
Personalmente mi sono applicato per circa dieci anni a studi specifici legati alle frecce, sia tecnologici che balistici. È dal 2001 che eseguo test e cerco di far quadrare conti attraverso modelli matematici predittivi che rasentano il pathos (e l'inutilità..) del videogioco. Alcuni di essi hanno funzionato, molti altri no...e quindi mi trovo a dedicare una bella fetta del mio tempo a queste cose. Ma manca ancora un quadro organico, che si potrebbe ottenere solo attraverso la sperimentazione.
Mentre sulle frecce (e sulle componenti legate alla dinamica del colpo fatale) bene o male mi lasciano in pace a lavorare, per una questione di priorità accademica e circostanze politiche di quel momento (1992, quando la mummia e gli oggetti al seguito erano ancora in Austria) il lavoro sull’Arco venne assegnato ad uno scienziato danese e ad un gruppo di ricercatori austriaci, che non hanno fatto nulla di concreto. Da quel momento, ahimè, su questo argomento se ne sono lette di tutti i colori, (soprattutto congetture approssimate), e la situazione si è sedimentata.
Oggi però le cose sono cambiate, gli austriaci hanno concesso terreno, e la coordinatrice del comitato scientifico archeologico (Annaluisa Pedrotti) ha rispolverato le ipotesi elaborate insieme nel 2003. Si presenterebbe una formidabile occasione per fare un lavoro “scientifico”, e sarebbe bellissimo farlo tutti insieme.
Oggi, quindi, sono in procinto di coordinare un “gruppo di lavoro” che possa dare un valido aiuto alla scienza archeologica: questo gruppo sarà inglobato in un sistema in cui si trovano coinvolte Università, archeotecnici specializzati e naturalmente il Museo di Bolzano.
Ho ricevuto da fuori Italia diverse adesioni, ma mi spiacerebbe tantissimo se il lavoro sfuggisse da mani italiche, o meglio, se non si riuscisse a costruire e compattare un gruppo di lavoro nostrano, il più numeroso possibile e facilmente coordinabile, non solo sui forum ma anche in presenza, nei momenti appropriati. Detto in parole povere, si dovrebbe fare “archeologia sperimentale” sul serio, su un argomento veramente interessante, e soprattutto “nostro” (anche se spesso comunica in crucco!).
Non è cosa semplice, cercherò con la collaborazione degli amministratori di esporvi poco alla volta - e in maniera meno disordinata possibile - come si potrebbe procedere.
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05/04/2011, 11:24 |
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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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Chi. con asce in pietra, ma in questo caso in bronzo, periodo che mi pare attinente, ha già da molto tempo fatto e riprodotto con le medesime tecniche l'arco e l'attrezzatura di Otzi?
Quella medesima che si trova ora in un museo francese!
Chi, il sopradescritto materiale con l'aggiunta di riproduzioni di archi nuragici, ha già riprodotto ed esposto?
Io ho notizia che dette cose tu le sappia, e che i più idonei collaboratori tu li abbia già avuti!
Ho la ventura di collaborare fattivamente con chi è stato il motore e l'animo di queste attività.
Perchè non ricordarlo ora?
Ciao Maon
P.s. probabilmente verrò rimbrottato con vigore per questo intervento, ma non ho potuto trattenermi dal fare questa doverosa osservazione.
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05/04/2011, 12:56 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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vorrei dire qualcosa in proposito anch'io anche se fin ora ho fatto archi solo per divertimento. credo che per fare una ricerca seria in un campo come questo bisogna avere a disposizione il maggior numero possibile di dati per cui credo che l'iniziativa di Vittorio sia importante. la cosa che più apprezzo è che è aperta a tutti e non solo a un circolo ristretto di arcai "esperti". io non ne sapevo niente dei precedenti esperimenti ma credo che potrei dare anche io un piccolo contributo così come qualunque altro appassionato che qui legge. non una sperimentazione riservata ad una elite quindi ma un grande prgetto aperto a tutti coloro che vogliano contribuire indipendentemente dalla loro esperienza ma rispettosi di alcuni dettami indispensabili in una ricerca seria.
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05/04/2011, 13:52 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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perbacco...che fretta!
Non ho avuto ancora il tempo per postare tutto l'appello...abbiate pazienza. Che ci siano tra voi persone estremamente qualificate per partecipare a questo progetto non ho dubbi. Non avrei chiesto a Jeval il favore di occupare spazio. Ma forse, se mi lasciate il tempo di spiegare in cosa consiste, vi renderete conto che non corrisponde a cercare "i più idonei collaboratori" per fare delle "repliche da esporre in un museo". Peraltro, l'appello è proprio rivolto a TUTTI, perchè anche i neofiti alle prime armi potrebbero dare un ottimo contributo a questo progetto, che si basa, sostanzialmente, sul numero dei lavori fatti e sui dati da essi ricavati. Questi post sono solo una chiacchierata preliminare, una breve introduzione al progetto. Ognuno, in piena libertà, è liberissimo di disinteressarsene, mi sembra ovvio.
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05/04/2011, 13:55 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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Con questo non voglio assolutamente sostenere delle tesi distruttive o peggio, non lodare chi in passato si è cimentato in riproduzioni del soggetto in questione. Ci mancherebbe!
il vero problema che fino ad oggi non vi era la speranza di indagare a fondo sul alcuni particolari che, ritengo, abbiano estrema importanza (e senza i quali sia assolutamente vano procedere) nel processo di indagine. Oggi, forse, ve ne è la possibilità. Mi riferisco a lla struttura del legno impiegato, gli innumerevoli studi compiuti a livello dendrologico, le ipotesi direttamente collegabili con la "biomeccanica del lancio" che ne conseguirebbe, e altri molto importanti.
La riproduzione funzionale di un esemplare è un processo autoreferenziale. Più riproduzioni funzionali messe insieme delineano un quadro di riferimento. La differenza sta qui, ed è grossa. Più lavori ci sono, più si arriva necessariamente ad escludere alcune ipotesi, ed è esattamente il ruolo che compete alla sperimentazione nel processo di interpretazione sul reperto archeologico.
Il raffronto tra dati provenienti da più sperimentatori, a patto che venga seguito un protocollo comune il più possibile definito, può svelare delle correlazioni assolutamente impreviste, ed utili, per arrivare ad una interpretazione funzionale probabile del reperto.
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05/04/2011, 14:14 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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Uhmmmmm Sento odore di fascine di tasso Ciaooo
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05/04/2011, 14:43 |
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-mANx-
Amministratore
Iscritto il: 08/07/2010, 20:21 Messaggi: 4559 Località: Insubria
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Iniziativa interessantissima vtr, Come vedi qui il tam-tam tribale é veloce: la community si é gia attivata almeno al primo stadio, quello della curiosità. In passato é già stata intavolata una discussione su Otzi e sul suo corredo, ricordo il link: https://www.sagittando.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=310lo ritengo già un buon inizio che andrebbe integrato con misurazioni e dati precisi che purtroppo non é per nulla facile reperire (discorso analogo anche per gli altri reperti), al fine di permettere all'appassionato o al semplice iscritto di poter provare a ricostruire l'attrezzatura , trarne considerazioni sue e condividerle su questo spazio e/o direttamente nelle eventuali giornate che verranno organizzate.
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05/04/2011, 15:07 |
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Avalon
Iscritto il: 29/03/2011, 13:29 Messaggi: 27 Località: Salerno
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".... a patto che venga seguito un protocollo comune il più possibile definito..."
Aldilà dei facili entusiasmi, considerato che la "gestione e controllo" di un gruppo di lavoro così allargato certamente comporterebbe notevoli ed intrinseche difficoltà (non solo di tipo operativo), penso che la cosa migliore consista nel proporre/presentare un Progetto di lavoro dedicato che preveda l'assunzione di specifici impegni (e responsabilità?) da parte di chi volesse farne parte. Diversamente, la vedo dura!!
Giovanni
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05/04/2011, 15:45 |
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