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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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tenk iu veri mach, poi ci rimetto mano,
centro corda e centro arco sono allineati , quella linea sul manico si trova 4.5 cm sopra la mezzeria dell'arco , il serving sulla corda parte dal centro corda e va tutto di sopra aprendo l'arco si ha l'impressione che sia bilanciato però a vederlo a sx sembra, specialmente in punta, che sia troppo rigido. dato che si tratta del flettente inferiore potrebbe quasi andar bene?! del resto se non sono storti che gusto c'è?!
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18/03/2011, 11:37 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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dopo una serie di tiri, 20 o 30, mi sono convinto a non ritoccare più niente, il primo arco di prova in ginepro è finito .
non saprei a quale legno paragonarlo ; sono sempre più dell'idea che si possa scolpire senza "troppo" badare agli anelli e ai nodi nell'ottica di tendinarlo , ricercando ove possibile grande larghezza alla base dei flettenti .
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21/03/2011, 20:43 |
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marco
Iscritto il: 17/09/2010, 12:56 Messaggi: 2675 Località: Verona...
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ricalca un arco indiano americano
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21/03/2011, 20:51 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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manico in ginepro dal legno con cui ho fatto l'arco è avanzato un pezzo.
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06/04/2011, 15:19 |
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marco
Iscritto il: 17/09/2010, 12:56 Messaggi: 2675 Località: Verona...
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06/04/2011, 15:34 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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qualcuno a caso , anche se intento a mangiare, avrebbe dei dati tipo modulo elastico ,resistenza a traz. compress. etc, del ginepro?
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07/04/2011, 20:44 |
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marco
Iscritto il: 17/09/2010, 12:56 Messaggi: 2675 Località: Verona...
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ò appena finito gnam gnam hahaha Nome scientifico: Juniperus communis L. Areale di crescita: si può trovare sia in zone marittime, che in alta montagna. Il suo habitat prediletto è, però, quello collinare o medio montano. Caratteristiche degli alberi: raggiunge altezze massime di 5 o 6 m, con dametro da 1,30 a 15 cm. Presenta forma irregolare e forte nodosità. Massa volumica: allo stato fresco circa 1020kg/m3, a umidità normale circa 620 kg/m3. Struttura istologica: tessitura molto fine, fibratura irregolare. Caratteristiche meccaniche: media durezza, fissilità mediocre, nervosità media. Durabilità: ottima Ritiro volumetrico: medio Lavorabilità: segagione non sempre agevole, essiccazione da eseguire lentamente, sfogliatura e tranciatura non praticabili, unione con chiodi e viti normale, incollaggio agevole, piallatura, verniciatura e tinteggiatura agevoli. Impieghi principali: piccoli lavori d'artigianato --------------------------------------------------------------------------------
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08/04/2011, 0:38 |
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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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Dal basso della mia ignoranzia e dal medio della mia pratica e conoscenza ti posso dire che, avendo collaborato alla riproduzione degli archi nuragici, posso consigliarti di farli sempre tendinati. Era un legno tipicamente usato per fare gli archi dai Sardhana e, da studi sulle statuette nuragiche che ammontano a 7000 e che partono dall'età del rame, con quelle dimensioni e con quelle pieghe, non poteveno essere che tendinati o, al più, rinforzati con pelle cruda. Non chiedermi di moduli di elasticità che, pur avendo, detti calcoli, una valida base matematica, il legno è quanto di più variabile ci sia al mondo, naturalmente escludendo il mio umore e il mio carattere!!!!! Alrimenti non mi spiegherei il fatto che su X archi fatti con il tasso, tenendo le medesime misure per costruirlo, uno abbia una potenza di 50# e l'altro, all'opposto della potenza ne esprima 100#. Le fotocopie sono una cosa di questi tempi e dovute all'elettronica! Ciao Maon
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08/04/2011, 8:43 |
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sanguinello
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maon ha scritto: Dal basso della mia ignoranzia e dal medio della mia pratica e conoscenza ti posso dire che, avendo collaborato alla riproduzione degli archi nuragici, posso consigliarti di farli sempre tendinati. Era un legno tipicamente usato per fare gli archi dai Sardhana e, da studi sulle statuette nuragiche che ammontano a 7000 e che partono dall'età del rame, con quelle dimensioni e con quelle pieghe, non poteveno essere che tendinati o, al più, rinforzati con pelle cruda. Non chiedermi di moduli di elasticità che, pur avendo, detti calcoli, una valida base matematica, il legno è quanto di più variabile ci sia al mondo, naturalmente escludendo il mio umore e il mio carattere!!!!! Alrimenti non mi spiegherei il fatto che su X archi fatti con il tasso, tenendo le medesime misure per costruirlo, uno abbia una potenza di 50# e l'altro, all'opposto della potenza ne esprima 100#. Le fotocopie sono una cosa di questi tempi e dovute all'elettronica! Grande amico, quando verrai da queste parti ci aspetterà ciò che vedi e tutto il resto. Per il consiglio concordo con te ed aggiungo che Ishi non rispettava molto gli anelli del dorso, lo riferiscse la Sig.ra Theodora Kroeber. Ciao Maon
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08/04/2011, 20:23 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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Cita: aggiungo che Ishi non rispettava molto gli anelli del dorso, lo riferiscse la Sig.ra Theodora Kroeber. in effetti un mezzo sospetto guardando gli archi indiani ce lo avevo , tuttavia il loro ginepro è leggermente diverso dal nostro, i flettenti larghi e piatti in genere sono la panacea di tutte le rotture, con questo tipo di lavorazione ti puoi permettere anche di invertire il senso naturale dorso/ventre, parlo di 6-7 anche 8 cm alla base e 2-1.5 in punta per 6-7 mm di spessore costante. dalla rastremazione in larghezza si ottiene progressione e velocità. non a caso archi indiani molto corti e con allunghi di 20" hanno discrete performance.
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08/04/2011, 20:47 |
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