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 Confronto di tenuta umidità fra diverse finiture 
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Iscritto il: 06/10/2010, 14:19
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Località: Firenze
Mi è arrivato ieri sera Fine Woodworking e c'era questa "golosa" tabella, qualcosa di simile già conoscevo, ma qui ci sono materiali da finitura che possono essere usati per fare archi.


http://img.photobucket.com/albums/v232/ ... iture_.jpg
Si parla di confronto fra penetrazione dell'umidità rispetto a legno nudo, quindi differenza rispetto a questa, quanto meno ne penetra con le finiture. Non acqua ma "vapor" acqueo, l'umidità atmosferica.
Quindi... cera, olio di lino... efficacia zero.
Olio di Tung... a brevissimo tempo, ma dopo prossimo allo zero.
Nitrocellulose laquer è la vernice nitro (turapori per intendersi)...
Spar varnish è la vernice "marina" (più elastica del normale, per esterni, con una maggiore percentuale di olio, si fa anche mescolando vernice e olio).
Shellac è gommalacca
Oil Based poliurethane è la vernice poliuretanica monocomponente.
Oil based paint... è vernice, ma colorata.

Quindi la gommalacca ne esce DECISAMENTE bene! Premesso che nessuna finitura può essere "assoluta" ha dei valori vicini al poliuretano (il bicomponente è ancora più elevato... ed ancor più storicamente accurato di quello con olio :evil: )
Ovviamente non parliamo di... sugna! Comprata una volta per provarla, non ho avuto il coraggio di usarla... avere un arco che si "irrancidisce" non è nei miei sogni.
Ciao,
Alberto


20/10/2010, 18:14
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
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Località: pozzo della ignoranza
Ciao Alberto,
che nostalgia mi fai venire ;)
era gennaio 2006 quando ne abbiamo parlato per la prima volta e sembra ieri :roll:
Non posso che confermare le proprieta' isolanti della gommalacca .
sia sopra un fondo preparato a pomice ( leggermente tostata per quanto mi riguarda per evitare "fioriture" ) che su un fondo a olio ( tung o balena 50/50 con trementina naturale ( quella veneta non la trovo piu' :( )
Con una ventina di mani di gommalacca su fondo a olio di balena ( non protestate ragazzuoli , ne trovai una latta in un fondo di magazzino , probabilmente fu preparato a bordo del Pequod 8-)
ho trattato 25 anni fa il mobile in legno dove e' incastrato il lavello del mio bagno
ed e' ancora uguale ad allora ( e io al mattino faccio le mie abluzioni mentre sono ancora addormentato , quindi gli schizzi non si contano ( non e' vero , c'e' chi se non li conta me li fa' notare :roll: )
Tornando a noi, qualche anno fa' c'e' stata una discussione in merito su paleoplanet che e' giunta alle stesse conclusioni per quel che riguarda la gommalacca .
Qualcuno , credo Marc St. Luis decantava da una parte le proprieta' della paraffina data a caldo e dall'altra quelle della resina di pino 50/50 con trementina .
tu cosa ne pensi ?


20/10/2010, 19:18
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io sono per far respirare il legno :roll:
ho avuto buoni risultati con olio di lino crudo e trementina, d'estate però a temperature elevate trasuda visibilmente
pessimi con il cotto per la patina che crea in superficie dopo le qualche mano
non eccezionali con paglierino rosso
filologici con strutto di maiale, mi piacerebbe provare con altri grassi animali
pensavo di utilizzare prossimamente carnauba mista a lino crudo o tung, scaldata a bagnomaria e data a tampone,
ho visto dal vivo un arco in tasso a sezione elittica di Maon l'Arcè trattato a gommalacca e l'effetto estetico non mi è piaciuto per niente: troppo lucido e gommoso, la gommalacca la vedo meglio per compositi o per impermeabilizzare il tendine

comunque bella discussione, sono interessatissimo
Grazie Alberto ;)


20/10/2010, 21:23
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Iscritto il: 30/09/2010, 10:24
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Io i pochi archi che ho fatto finora (5) li ho trattati tutti con tre mani di gommalacca e devo dire che problemi non ne ho avuti.

Hai ragione Manx effettivamente l'effetto che la gommalacca dà sul legno è troppo lucido, sa di... "finto".
Ho risolto passandoci la paglietta fine (la stessa che uso per le frecce infuocate) che toglie il lucido e lo lascia di un bell'opaco che sta molto bene.

Grazie Alberto per aver postato la tabella.


20/10/2010, 21:49
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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Ovviamente non parliamo di... sugna! Comprata una volta per provarla, non ho avuto il coraggio di usarla... avere un arco che si "irrancidisce" non è nei miei sogni.

da quando ho iniziato a fare archi ho usato solo quella, anzi prima usavo il grasso fresco che mi portava il Giancarlo quando ammazzava i maiali e devo dire che mi trovo benissimo specie dopo anni non c'è più bisogno di niente perchè si forma una splendida patina lucida ed impermeabile!

a dire il vero il grasso del maiale lo metto dappertutto, sul cuoio ma anche sul metallo, sulle frecce e sulla faretra. è un materiale ottimo ed utilissimo.


20/10/2010, 21:58
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e già qui il dissidio tra
costruttori "pseudo" storici Vs costruttori storici filologici :geek:
i primi : meglio avere il massimo purchè si possa usare in gara
i secondi: dopo un'attenta ricerca... dall'analisi chimica del reperto datato... rinvenuto in... devo usare sugna
il dibattito diventa interessantissimo ;) sono ghiotto di informazioni

comunque è da sfatare il mito che trattato con grasso di porco rancidisce...prendo spesso in mano archi in tasso del Maghin con più di 10anni all'attivo e son trattati solo con grasso di maiale: nessuna puzza o rancidimento anzi col tempo diventano più scuri e belli :mrgreen: attenzione che nel grasso non sia stato aggiunto sale


20/10/2010, 22:16
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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io ho iniziato col grasso perchè è la prima cosa che mi era venuta in mente poi mi sono trovato bene e lo uso ancora. hai ragione, non puzza ma soprattutto rende l'arco bello e protetto. il grasso non penetra, forma solo una patina che conserva e protegge poi se piove o si è sotto zero basta spalmarlo di nuovo e si va tranquilli.


21/10/2010, 9:08
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l'olio penatra un pochino in più ma nell'ordine di millimetri,
uso all'inizio trementina al 50% poi 75& poi olio e basta per cercare di renderlo più liquido e ottenere maggior penetrazione nella fibra legnosa
l'interno deve avere il giudto grado di umidità altrimenti secca e spacca
ora questa umidità...la sigilliamo dentro con vernici epo imperimpermeabili
o permettiamo al legno di regolarsi in base all'umidità esterna per compensazione con un minimo di bariera decidendo il giusto trattamento :roll:


21/10/2010, 9:31
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
Cita:
o permettiamo al legno di regolarsi in base all'umidità esterna per compensazione con un minimo di bariera decidendo il giusto trattamento :roll:

passa l'aria ma le gocce restano fuori. il legno resta vivo e flessibile ma non marcisce e non secca da frantumarsi. secondo il Manx col grasso è così, l'aria passa lo stesso. però non capisco perchè Manx non usi anche tu il grasso?
poi ho scoperto che anche l'Enrico mette il grasso che secondo me è il miglior costruttore di archi e se lo usa lui...
a volte ci si arriva prima con l'istinto che con il ragionamento


21/10/2010, 10:15
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magin ha scritto:
...secondo il Manx col grasso è così, l'aria passa lo stesso. però non capisco perchè Manx non usi anche tu il grasso?
poi ....


l'ultimo in tasso bello pesante l'avevo trattato con grasso, come sai si è rotto senza dubbio per la fretta di finirlo non per il grasso o per il legno.
Poi a me piace sperimentare e non sedimentare, sono qui per discutere con AlbertoA e con tutti voi, sentire cosa mi proponete, dire la mia, provare direttamente e poi trarre le mie conclusioni e raccontarvele se volete ascoltarmi,
penso che sia un problema di consapevolezza: sapere di star realizzando una riproduzione di un reperto utilizzando solo gli attrezzi dell'epoca (anche solo strumenti in selce o pietra verde, rudimentali accette,o coltelle-panche-rasiere-raspe...) oppure costruire un arco come dicevo prima "da regolamento"(quindi pialla a spessore-fresa-nastro-vernici poliuretaniche, multistrato incollato con colla naturale...)
non mi chiudo a riccio
non è questo lo scopo di una community di arcieria :mrgreen: ?


21/10/2010, 12:34
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