sicuramente hai ragione, la mia era una domanda di curiosità.

io per la mia esperienza ho capito che c'è sempre da imparare anche costruendo lo stesso tipo di arco per anni, anzi più si persevera più ci si accorge delle innumerevoli variabili in gioco e così si arriva ad una consapevolezza sufficiente per provare a decifrare reperti ed iconografie del passato. ognuno ha il proprio punto di vista ed il proprio approccio alla cosa. il mio è forse limitato ma approfondendo una sola "cosa" mi si è aperto un mondo. a volte sperimentare tutto significa fermarsi alla superficie e gli "occhi" a quel punto non vedono con obiettivita, lucidamente, restano condizionati da schemi predefiniti.
sviscerare un argomento fin nei più piccoli dettagli significa anche ad abituare la mente a farlo con tutto il resto, non solo nel campo dell'arceria.

Sono tanto accurato nelle mie ricostruzioni che ho sempre usato fast flite (il dacron è troppo elastico per un reflex... ed il lino... mi venivano corde da 4 mm...) e mi piacciono gli archi rinforzati in bamboo!!! Quindi... pur tirando male e non avendo mai fatto gare rientrerei nella categoria di quelli che... usano la pialla!

La gommalacca si può dare in tanti modi, la usavo dopo aver dato l'olio che rende il legno più bello, se si usa la decerata è anche un fondo ottimo per qualsiasi finitura, per togliere il lucido si usa appunto una paglietta imbevuta di cera e trementina (cera ambra va bene, ma la carnauba... meglio perché è più dura). Sui mobili non piace neanche a me!

Un paio di finiture che non ci sono ma che ho usato spesso spesso (anzi, la maggior parte delle volte) sono un olio che si chiama "tru oil" che dovrebbe essere un olio di lino polimerizzato (ma secondo me c'è dentro qualche resina), lo usano per i manici dei fucili e lo avevo preso dagli USA, poi ho scoperto che anche qui ci sono prodotti naturali che sono sempre un mix di olii e resine (naturali), della Solas (turapori e resistente, il turapori nulla c'entra con quello nitro), sono finiture da parquet... ma c'è anche "olio di persia" che potrebbe andare bene.

Più che l'umidità mi "preoccupa" la pioggia che a volte capita... Con finiture come la cera vedevo che l'arco non era abbastanza protetto.

Una volta ho usato un olio di lino che si chiama "olifa" su un arco di osage... ci ha messo esattamente un mese ad essiccare! Non l'ho più usato, ma il risultato era molto bello (lo usano in arte per i dipinti, è come un olio di lino densissimissimo).

Non so come questi prodotti si paragonino a quelli elencati, probabilmente il mix olio-resine è simile alla spar varnish.

Il grasso non l'ho mai dato, mi ero fermato all'odore che aveva nel contenitore! Non so neanche se fosse naturale o salato.
Comunque effettivamente gli archi che più "preoccupano" sono quelli col tendine... e di certo la pelle di serpente è tanto bella... ma non para nulla, basta vedere che messa in acqua la assorbe nel giro di 1/10 di secondo.
Ciao!
Alberto

ho una vita sola per il momento ma con questo forum ognuno si disseta delle esperienze dell'altro e tra virgolette "vive" più volte, perciò ascolto con piacere sia te che ALberto che tutti quelli che vogliano offrire la loro esperienza
Secondo me ALbertoA , il problema pioggia è secondario (a parte tendinati e simili)
mi preoccupa di più l'eccessiva essiccazione: un arco "umido" sarà lento, un arco secco rischia di andare a fascicoli per quello che ho visto

Pensavo di raccogliere pece di cipresso e fare una miscela a bagnomaria con olio di lino e cera vergine d'api e darla a tampone, più o meno quello che sto usando per le corde preparato a caldo ma sfregato a freddo al posto della semplice cera che nelle giornate calde scioglie vistosamente,
c'è qualcuno che ha provato?

Per pece intendi la resina? Si scioglie con cera-trementina? Con l'alcool ho provato e funziona, ma con solventi oleosi no.
A caldo penso di sì (anche la gommalacca), ma poi da quello che avevo visto si deposita. Avevo anche provato "roba" strana, come sandracca disciolta in trementina a caldo, a parte la puzza, una volta raffreddata si sono separate ancora, eppure le "ricette" dicevano di provare...
Ho un file in cui avevo raccolto molte ricette di vernici, per lo più per violini. Lo condivido volentieri... salvo una liberatoria di responsabilità contro il rischio esplosioni, si intende

Per gli archi troppo secchi... non ho mai avuto questo problema, dato che è difficile anche in inverno da noi avere umidità relative troppo basse... tanto l'equilibrio lo raggiungono comunque qualsiasi finitura ci sia sopra!

Ciao!
Alberto

si le gocce di resina prelevate dalla corteccia
ci faccio palline mischiandola con cera e 2 goccine di olio di lino e la uso solida strofinandola sulla corda di lino

dubbio: la trementina a quanti gradi si autoincendia?

Generalmente uso lo strutto, quello che si trova nei supermercati in vaschette.
Non puzza e quando lo usi per proteggere il legno quando devi piegarlo con la fiamma, nella cantina si spande un buon profumo di dolci.
Provate!
Quoto il Maghin per gli archi in solo legno.
Per i compositi uso gommalacca e non metto nessun rivestimento affinchè si veda il tendine e il corno e così, altrimenti che altri, si possano scoprire se vi sono trucchi et similia.

ci sto anchio?

Inviato: 8 minuti fa

Re: Confronto di tenuta umidità fra diverse finiture
ci sto anchio?

Finire a gommalacca gli archi è facile dato che sono stretti, bisogna "planare" dentro e fuori col tampone... ma si da anche a pennello... viene meno lucida, ma si fa prima.
Bisogna lo provi sto strutto allora... Mi intimoriva il fatto che sapesse comunque di prosciutto. Se non va ci friggo i bomboloni

quando l'arco è nuovo io di solito lo spalmo poi lo metto al sole poi quando è asciutto glie ne metto su ancora e poi ancora sole. non che sia necessario ma mi piace fare così. quando la patina di grasso (che è asciutta ed inodore fidati ) è sufficiente lo ingrasso solo in caso di pioggia o "condizioni atmosferiche estreme"