Rispolvero il topic, più che altro perché stufo di non aver nulla di nuovo da leggere.
Così mi tocca riprendere la corda ...pardon, il filo del discorso, sperando che Magin abbia voglia di dare un po' di movimento al Forum facendo un po' di sano contraddittorio.
Riprendo perciò il discorso di ciò che significa tradizionale alla luce degli ultimi interessanti incontri con Gibbs e Pim.
Due modi contrari ma entrambi trasgressivi di interpretare la tradizione evolvendo, invece che restando attaccati ad un passato sempre uguale a se stesso.
Ed ecco che il primo, non trovando più canapa in occidente con fibre abbastanza lunghe per i suoi maragnani da 180 libbre, se ne frega bellamente dei prodotti del patrio suolo natio e acquista canapa giapponese dai produttori di corde per gli yumi giapponesi.
Ma come, l'Inghilterra patria dei cordai?!?
Chi se ne frega, la loro canapa di oggi non tiene come quella del Sol Levante!
Ancora più stravolgente la decisione di Pim.
In barba alla filologia, lui cerca il materiale che più di tutti oggi riesce a replicare le inestensibilità delle corde inglesi incollate tudor.
E quale materiale riesce a simulare al meglio queste caratteristiche?
...Ovvio, il fastflight!
In barba a chi sostiene che la rigidità del filato possa stressarle troppo le fibre del legno.
Lui la usa senza farsi alcuno scrupolo, e di serie, sui suoi archi in tasso.
Non c'è da stupirsi.
Come dicevo, fanno così anche i giapponesi: innovano.
Chi ha davvero tradizione alle spalle, non ha paura di cambiare sperimentando nuove soluzioni, verificando nuovi accoppiamenti, studiando migliori rese.
Non avranno fatto così anche i nostri progenitori arcieri?
E allora chi interpreta meglio l'arciere medievale?!?
Chi è nel solco da sempre, ci resta, anche in jeans e maglietta come il nostro fantastico Joe Gibbs.
Questi inglesi non hanno bisogno di fare i medievali.
Loro lo sono, perché ne incarnano lo spirito.
...Come li vorrei in linea tra i nostri arcieri, quando il nemico avanza con gli occhi iniettati di sangue!!!