Premetto che non ho ancora costruito un composito, perciò i complimenti verso i tuoi sono doverosi.
E' però da tempo che provo a studiare la dinamica incredibile, i vantaggi delle siyah in relazione a misure e inclinazioni,
praticamnete da quando dopo aver usato diverse volte un falgella
http://traditionalbowshop.com/11-magyar ... x-bow.html matertiali moderni ma forma come la vedi) e aver provato un paio di volte un kossai (
http://www.lovasijaszat.hu/felszerelese ... ups&lang=2 ),
mi sono stupito quando il kossai (a differenza del flagella) arrivato ad aprirlo più o meno all'altezza deela punta del naso, tutto ad un tratto anzichè cominciare ad impuntarsi e farmi faticare di più come al solito...
tutto ad un tratto si smolla: non mi richiedeva più forza,
mi sembrava quasi di aver aperto un coumpound con le carrucole che cominciavano a lavorare..
dal naso alla spalla il carico di trazione è rimasto quasi a zero.
Da allora ho sempre pensato che se devo attaccare le leve rigide su un arco allora devono davvero far da leve, altrimenti è peso ai puntali sprecato che zavorra e toglie spinta alla freccia, (a parte ovviamnete la maggior riflessione),
e aprii il topic qui:
viewtopic.php?f=21&t=1592il dogma è:
-mANx- ha scritto:
se ho ben inteso:
-il guadagno comincia quando l'inclinazione della corda per effetto dell'apertura dell'arco sta sulla stessa linea dell'inclinazione delle siyah (allineamento corda leve rigide) e il punto si chiama Allungo di Conversione,
poi il carico di ancoraggio (quello che che misuriamo con i nostri dinamometri) per effetto del demoltipliatore diminuisce, mentre all'energia reale che l'arco accumula continua ad aumentare finchè le due linee si inontrano a una determinata apertura e da lì in poi noi avvertiamo una sensibile diminuzione dell'aumento della resistenza del nostro arco, ma lui continua ad accumulare forza.
spero di esserti stato utile,
complimenti ancora