Prova la prossima volta a usar accetta e cunei e che sia il legno a decidere dove spaccarsi e non il contrario.. così facendo si aprirà seguendo le fibre. Non è detto che non si possa rompere ma di certo diminuisci le possibilià!

Ai messo una doga umida a contatto diretto con uno scaletto secco che a agito come una spugna, e vista la mancanza di spazzio si è formata una mancanza d'aria statica, in più credo che il posto dove le metti a riposare sia un po troppo asciutto, non puo coesistere una stagionatura senza interscambio di umidità.
meglio se dai una cotrollata anche alle altre doghe, non si sa mai...

è una frase celebre attribuita a vari personaggi alle prese con successi e fallimenti

la citazione mi è venuta spontanea nel vedere i frammenti della doga
capisco il dispiacere ma è tutto nell'ordine delle cose le tare occulte sono sempre in agguato .
a volte un andamento anomalo delle fibre, l'uso di una sega a nastro e il danno è fatto
per questo motivo lo spacco è sempre da preferire anche se apparentemente si sacrifica più legno.

Ho utilizzato la sega a nastro perchè erano tronchetti pieni di nodi, ma mia paura era che in corrispondenza di un nodo lo spacco avrebbe preso una direzione non voluta riducendo la sezione fino ad essere troppo piccola. Probabilmente l'accetta usata per asportare le parti in eccesso avrebbe dato migliori risultati dello spacco. Ci proverò la prossima volta.
Marco, confermo che il garage dove le ho messe è un posto secco, purtroppo non dispongo di un locale con maggiore umidità.
Grazie a tutti per i consigli.
Ciao Giorgio

Consiglio apri una due finestrelle, che sia ariegiato ma non ventilato, e! in prossimità delle stesse metici dei contenitori contenenti acqua (occhio alle zanzare) e un come si chiama mi sembra barometro, e verifichi il tasso di umidita, prima e dopo averci messo l'acqua.
(BELLA QUESTA! Contenitori contenenti ).

Quindi i contenitori contenenti acqua dovrebbero essere contenuti nel contenitore che contiene il trattore ? Giusto ?

Direi un umidità del 50%,
Meglio se all'inizio 70poi proggressivamente fino non sotto I 40.....aspetto di essere contraddetto per confrontare la mia teoria con voi

I primi due carpini li ò stagionati appesi legermente obliqui seguendo landatura della tettoia della baracca nell'orto dei miei...

Se li hai tagliati in inverno, la temperatura é progressivamente aumentata in primavera , poi in estate e dopo il caldo d'agosto era il caso di portarli dentro.
Il pericolo secondo me di una stagionatura all'aperto all'ombra é che col freddo costante sotto I 10° le fibre con linfa congelano e come sapete il ghiaccio ha un volume maggiore dell'acqua che lo genera col freddo

Tagliati in autunno fine ottobre 2009, spaccati nel gennaio 2010, inizio lavori marzo 2010.
I carpini in lavorazione sono:

Qesta doga iniziata da alcuni mesi (2). La doga a sinistra in prima foto.

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Questa iniziata l'anno scorso, ma non sapevo cosa tirarci fuori.
Laltra mettà di questa è andata in mano a mio cugino che a diciso di rispacarla e tirarci fuori due archi, idea buona, spaccate/i (archi-doghe) durante la lavorazione, messa in piega, io gli avevo detto che erano ancora, uno spesso laltro largo, in effetti le avevo provate per vedere se flettevano come possibili archi ma a occhio gli dissi, dimezale in spessore ti danno oltre 200#, lui più testone di me non mi a voluto ascoltare. (crak 1---crak 2) ora sembra essersi arreso anche se io non demordo lui vuole un arco in legno autocostruito quindi lo spingo a riprovare con scarsi sucessi da parte mia, ma! deve riuscire.
Questa la metà rimastami.


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