--- x Manx ---- da cancellare l'argomento... grazie

Ciao
Luca

Mi piace!
Ma prima di sapere perchè volano e come volano, abbiamo bisogno di sapere alcune cose fondamentali:
Traiettoria nel vuoto.
Traiettoria nell'aria.
Fattore di forma del proiettile( qualunque cosa lanciata è un proiettile, anche il ferro da stiro di mia moglie!)
Densità del mezzo
Funzione resistente
Costante casuale
Se cominciamo da queste e le comprendiamo allora, e solo allora, saremo in grado di capire molte cose sulla nostra freccia!
Ditemi se vi interessa che andremo a compulsarle nella forma più semplice possibile e anche più stringata.
Maon

Non ho capito ciò che desidera Luca ma, per me va bene dove e se volete spostarlo!
Posto che vogliate leggere di questo argomento.

l'idea ci piace

Attendo qualche altra adesione e l'appoggio di Luca.

l'argomento era stato rimosso su richiesta di Luca ma poichè interessa ad alcuni utenti mi sono permesso di rimetterlo in linea.



in effetti potrebbe svilupparsi una discussione interessante.
se poi Luca chiederà di rimuoverlo definitivamente gli interessati potranno riaprirne uno uguale.

ciao!

Grazie,
attendo sempre il parere di Jeval.
Maon

Ciao maon , non ho capito che tipo di parere ti aspetti .
Per me ben venga una discussione in merito purche' ci ricordiamo tutti che stiamo andando su un terreno in larga parte inesplorato su cui abbiamo convinzioni profonde e radicate e spesso molto diverse gli uni dagli altri .
Io ricordo le discussioni oplologhe di qualche decennio fa fra i sostenitori dei calibri americani iperveloci e con proiettili leggeri e quelli dei calibri europei lenti ma pesanti
( poi e' arrivato Roy Weatherby prima col .378 poi col .460 a zittire tutti )
Nel frattempo c'e' stata gente che si e' reciprocamente tolta il saluto , mi auguro che questo non accada su Sagittando .

La domanda è nata perchè esula un po' dal campo arcieristico ma, ritenendo che un pochettino di balistica giovi, quanto meno per essere più informati su certi fenomeni che avvengono anche con i nostri archetti.
L'amico Nitopi poi( che se non vado errato è laureato in Fisica), mi ha sfruculiato, il Bac mi ha sollecitato et voilà, l'occasione fa l'uomo ladro!

Per quanto concerne Roy Weatherby, c'è da dire che ha messo tutti d'accordo!
Si può parlare di palla lenta nel . 378 quando essa viaggia a 850/890ms. ?
Si può parlare di palla leggera se essa è 17,5gr.?
Si può parlare di palla lenta nel.460 quando essa viaggia a 825ms. ?
In questo caso poi, la palla pesa come una nostra freccia mediopesante ovvero 32gr. ?

No! non ti toglierò mai il saluto nè a te nè ad altri, soprattutto su queste mie antiche debolezze, te lo tolgo se volontariamente mi spacchi un lungobastone

Maon

Vi faccio una prefazioncina.

Balistica Esterna
Questa scienza, contrariamente a quanto si può pensare non è così recente.
Il matematico Tartaglia, agli inizi del 1500 si era interessato al moto dei proiettili, ove per proiettili si cominciava già a considerare le palle da archibuso e da falconetto ma, altrettanto, i dardi o quadrelli( cosa vi è di più simile ad un missile odierno se non un quadello?) e le frecce.
(Niccolò Tartaglia - Brescia, 1500 –Venezia, 1557
Matematico autodidatta, considerato uno
dei più importanti matematici del ‘500. Il
suo vero nome era Niccolò Fontana ma è
universalmente conosciuto col soprannome
affibiatogli per via della balbuzie che lo
afflisse da quando, ancora ragazzo, fu
gravemente ferito alla gola da un soldato
francese durante il sacco di Brescia del
1512.)(copiaincollato)

Chi però dette veramente una veste razionale, fisica e matematica ai moti dei gravi, fu senza dubbio Galileo Galilei, che per altro, introdusse il concetto della “parabola” a noi arcieri tanto cara!( inutile tracciare un sia pur brevissimo profilo come fatto dianzi per il Tartaglia)

Come ben vedete siamo in anni che ancora interessano i nostri scopi, convivevano già armi da fuoco e armi da lancio, con ancora una netta prevalenza di armi come i nostri archi e le nostre balestre.

Isacco Newton nel 1700 modernizzò i concetti ed ebbe l’intuizione di introdurne un altro, che ora a noi sembra cosa scontata, ma che allora era assolutamente inedito, “la resistenza dell’aria”
E qui mi pare logico fermarmi, altrimenti si dovrebbe parlare ancora di d’Alambert, Eulero, Bernoulli.

Scriverò dei pezzettini corti in modo da poter avere le vostre ossarvazioni e sentire il nostro Luca Nitopi.

Continua......