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 libraggio archi storici 
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gf1.jpg

Mauray cave sinkhole in Gijounet (Tarn, France). Flint arrow embedded in a lumbar vertebra, third millennium bce. Photo G. Costantini.

di sicuro facevano seri danni questi archi.


15/01/2014, 16:05
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premesso che ho rcostruito sia l'olmengaard che il mollegabet, mi trovo che la potenza del secondo si discosta molto dai valori in tuo possesso; io ho ottenuto 45 libbre circa per cui sono portato ad affermare che qualche studioso ha desunto con troppa fretta; ma la diatriba è ancora in atto.

ciao Raff, in effetti del Mollegabet si aveva a disposizione solo un piccolo frammento di 34,5 cm dal quale erano riusciti a ricostruire la forma e le dimensioni che si aggiravano intorno ad 1 mt al massimo 1,2. recentemente sempre in Danimarca ne è venuto alla luce uno quasi intero ma più grosso, sui 166 cm di lunghezza che ha la stessa forma di quelli riprodotti partendo dal frammento. per le dimensioni del Mollegabet ho questi dati partendo dall'estremità sup. del flettente larg x spessore:

34,5 estremità
33 1,05 - 1,45
29 1,15 - 1,55
24 2,7 - 1,07
19 2,92 - 1
14 3,05 - 1,18
9 3,15 - 1,1
4 3,26 - 1,2
estr inferiore 3,24 - 1,24

per il tipo di aggancio è difficile pensare che un arco come ad esempio l'Holmegard 2 venisse utilizzato con quello primario. anche le forme delle cocche farebbero pensare a diversi agganci nelle varie situazioni passate come si nota ad esempio confrontando quelle di Stellmoor più adatte ad uno sgancio primario e quelle di Otzi che andavano bene per quello che usiamo noi con 2 o tre dita. tra l'altro anche persone che conosco e che hanno provato a riprodurre l'Holmegard 2 hanno ottenuto libraggi alti in linea con quelli dei ricercatori sopracitati.
ciao


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15/01/2014, 17:53
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Salve a tutti,
ciao Maghin, per la mia riproduzione del molleganet viewtopic.php?f=5&t=1574 le misure le ho ricavate usando un programma apposito che già usavo per lavoro, gli spessori sono simili a quelli forniti dall'analisi del primo frammento ritrovato.

La varietà dimensionale delle cocche sulle frecce ritrovate potrebbe, anzi, secondo me sono influenzate dal tipo di corda che avevano a disposizione.
Le fibre ottenute da cortecce d'albero o budello potevano essere comuni nel mesolitico per cui avevano come risultato corde di grosso diametro, cosa superata alla fine del neolitico con l'introduzione del lino in europa da qui le cocche strette delle frecce di Oetzi. La corda ritrovata nel marsupio non era adatta, lunga abbastanza per il suo arco; è solo un mio ragionamento che però si adatta ai ritrovamenti.

Altra cosa è la domanda: perchè negli gli archi mesolitici scarseggia il tasso mentre è comune l'olmo, il frassino e, relativamente raro, il pino?
Un saluto da Raff


16/01/2014, 13:26
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La varietà dimensionale delle cocche sulle frecce ritrovate potrebbe, anzi, secondo me sono influenzate dal tipo di corda che avevano a disposizione.
Le fibre ottenute da cortecce d'albero o budello potevano essere comuni nel mesolitico per cui avevano come risultato corde di grosso diametro, cosa superata alla fine del neolitico con l'introduzione del lino in europa da qui le cocche strette delle frecce di Oetzi. La corda ritrovata nel marsupio non era adatta, lunga abbastanza per il suo arco; è solo un mio ragionamento che però si adatta ai ritrovamenti.


ciao Raff, quello che salta all'occhio riguardo alle cocche di Stellmoor non è tanto la larghezza ma il fatto che siano poco profonde. hai mai provato a tirare con aggancio mediterraneo con cocche così ? prova ;)
per la corda di Otzi dicono sia di libro di tiglio o olmo. da quello che so non è stato ancora appurato con certezza. la sua lunghezza è di 2 mt ca. perchè non potrebbe andare bene? ci sono molte questioni in ballo a proposito, primo fra tutti il fatto che fosse finito o meno.
per i legni mesolitici in Europa a me risultano solo l'olmo in Danimarca e qualche caso in Germania e Olanda, il frassino in un solo caso ( dubbio perchè si fa riferimento alla letteratura del 1907 e pare non siano state fatte ulteriori indagini sul reperto) sempre in Danimarca, per il tasso alcuni casi (3) solo in Germania. del pino nessuna traccia. forse all'epoca il tasso in Danimarca era meno o per niente diffuso?

ciao


16/01/2014, 14:30
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Ciao Maghin,
in verità ho anche provato a tirar frecce senza cocca; con la presa primaria è fattibile e abbastanza sicuro; con un incavo semplice, poco profondo, è ancora più sicuro ma con la presa mediterranea si rischia.

A quel che so io, la corda di Oetzi non dovrebbe raggiungere i due metri e se calcoli che una certa lunghezza va via per i nodi è un rischio, a meno che la corda non fosse da terminare.
Oltretutto qui: http://www.iceman.it/it/faretra sostengono che era inadatta all'arco.

A quanto ho appreso consultando i pochi dati che sono riuscito a trovare, nel sito di olmengaard ma anche della scania che in pratica gli confina, le analisi polliniche degli strati sottoposti ad indagini archeologiche, non hanno rivelato pollini di taxus baccata. Ergo, anche se già esistente in Spagna il tasso non aveva ancora colonizzato le piatte pianure a nord dell'Olanda, Danimarca, Scania e Doggerland che fu ricoperta successivamente dal mare per l'aumento dei livelli marini.
La maggior parte del territorio era coperta da erbe e solo i pochissimi rilievi, che del resto si elevavano di pochi metri rispetto al livello marino, permettevano l'insediamento di folti boschi per la maggior parte di querce, olmo e frassino. Niente castagno!
Un saluto da Raff


16/01/2014, 19:46
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la mia sensazione (ma si tratta solo di questo) è che in effetti fosse una corda da archi. forse non la sua, forse se la portava dietro per incordarlo una volta finito. più passa il tempo e più ho la sensazione che il suo non fosse finito. tutti gli archi a lui contemporanei, almeno quelli di cui sono a conoscenza, sono lisciati a parte uno molto interessante che si è rotto probabilmente mentre il costruttore lo stava piegando verso la fine del lavoro per vedere come piegava. presenta le tracce di lavorazione accurata con l'accetta come quello di Otzi ma sembrerebbe anche parti già lisciate o quasi. bisognerebbe vederlo dal vivo.
ciao


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16/01/2014, 21:38
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Ciao Maghin,
io che l'arco di oetzi ho potuto osservarlo da vicino, ho visto che le tacche non sono "vive" per tutta la sua superficie; quelle della parte inferiore appaiono parzialmente levigate ed in un tratto scompaiono.
Sarebbe simile all'arco di Schnidejoch se non fosse per le nocche che ha quest'ultimo.
Ciao da Raff


17/01/2014, 1:33
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Sarebbe simile all'arco di Schnidejoch se non fosse per le nocche che ha quest'ultimo.

ciao Raff, si una volta levigato e finito sarebbe stato come quello lì.

Riprendendo il discorso differenze degli archi fa pensare il fatto che ad esempio tra quelli della Mary Rose il più corto era 159 cm (non proprio un longbow) mentre il più lungo più di 235 (!) perchè non è integro. 235 son davvero tanti per un arco di legno (proprio un longbow). Che chi lo usava era più alto di 2 mt?
comunque sia la differenza tra i due è di ca 80 cm che non è poco.

ciao


18/01/2014, 9:29
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Ciao Maghin,
le differenti lunghezze degli archi, prima ancora della "specializzazione" a cui fi sottoposto l'arco lungo o longbow era determinata, sempre parer mio, dalla cultura del etnia e dall'ambiente in cui doveva operare. Un accenno in proposito è qui: http://sagittando.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=1326 basato sulle raffigurazioni pittoriche e non, ritrovate in Spagna. Su quelle raffigurazioni si distinguono scontri di gruppi tribali caratterizzati in primis dalla tipologia diversa degli archi.
Ciao da Raff


19/01/2014, 2:18
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le differenti lunghezze degli archi, prima ancora della "specializzazione" a cui fi sottoposto l'arco lungo o longbow era determinata, sempre parer mio, dalla cultura del etnia e dall'ambiente in cui doveva operare

ciao Raff,
più che le lunghezze la filosofia di costruzione direi. lasciando da parte l'arco inglese normalmente più lungo per motivi "tecnici", è vero che ogni gruppo etnico aveva sviluppato delle varianti più o meno particolari e questo vale a maggior ragione per periodi come la preistoria in cui le comunità erano più "chiuse" ed "isolate". nei rari casi in cui nello stesso sito o necropoli si sono rinvenuti numerosi archi si nota una variabilità nelle lunghezze ma la stessa filosofia di costruzione - es Nydam 40 archi da 158 cm a 198, Oberflacht 3 archi 170 - 184,5.
ciao


19/01/2014, 9:26
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