Buon giorno a tutti , dopo i miei fallimenti lavorando due doghe di robinia , vorrei chiedere consiglio sulla lavorazione di due "rami" sempre di robinia allo scopo di ricavarne dei selfbow ( insomma il modo più semplice per ottenere un arco ). Premetto che a livello costruttivo e storico mi interessano gli archi "di tipo"Inglese del XV secolo , senza fronzoli e , perchè no , anche un poco rozzi. Mi basterebbe che mi indirizzaste anche su una discussione già fatta in precedenza che immagino sia presente in questo bellissimo forum.
Ringrazio per l'aiuto chiunque vorrà darmi una dritta.

.........stupidamente mi sono scordato di dire che si tratta di due rami lunghi 1,80 - 1,60 mt. e di circa 3,5 cm di diametro, quindi monodose.

ho letto il tuo appello e ti dico la mia , con la robinia sotto a 10 cm ci fai poco, perchè il tronco deve mettere su un po di anelli sani che vadano a coprire i rami giovanili ( e quindi i nodi).

col sambuco se ne trovi le frecce ce le tiri subito , con olmi di 3cm ci fai archi di primo livello ma devi farli seccare bene e sperare che non tarlino.

il carpino(ostrya) sempre da 3 cm è una buona soluzione stagiona naturalmente in tre mesi , ma puoi accelerare il tutto tostandolo.

il nocciolo , tutti lo consigliano ai neofiti, ma per me è un legno che si apprezzerebbe di più se non avesse questa sfortuna, di pro ha che si trovano polloni dritti e senza nodi piuttosto facilmente,
stagiona subito ed è piuttosto veloce.

la ricerca di altre essenze tipo tasso , maggiociondolo richiede di avere acquisito una certa esperienza con altri legni perchè sono piuttosto rari .

Grazie per la risposta , bac. Ne tengo debito conto .........accidenti ma , qui in pianura padana trovare un legno decente sembra quasi impossibile. Scusate , con il gelso è possibile provare ?

Il gelso è cugino della maclura ( osage ) e gode di ottima fama a livello di costruttori di archi
( pensa che la maclura esistente in europa fu importata proprio per tamponare gli effetti di una malattia dei gelsi a metà 800 e cosi salvare le economie familiari che si appoggiavano ai bachi da seta ( non ha funzionato , i nostri vecchi salivano sui gelsi e "mungevano" i rami per raccogliere le foglie necessarie ai bachi , sugli alberi di maclura , viste le spine onnipresenti , le foglie dovevano essere raccolte una per una ))

Buon giorno e grazie anche a te Jeval. Una brevissima ma interessante lezione di botanica !! La prossima settimana sarò ospitato dal mio amico che ha un pò di queste piante ( gelso ) anzi , un mesetto fa ci siamo fatti una scorpacciata di more . Speriamo ne abbia un pezzo in legnaia. Nel frattempo sto pensando che non conviene mettere mano ai due rami di robinia , visto quello che mi è stato consigliato. Nel frattempo continuo a leggere anche le vecchie discussioni dalle quali si possono trarre un sacco di nozioni importanti.Appena riesco ad arraffare qualche cosa di lavorabile mi rifaccio vivo....

Ciao Roberto.
Incomincia subito la lavorazione con il legno fresco.
Dagli la forma lasciando le misure un po abbondanti; poi ingrassalo, quindi mettilo a stagionare. Tolta la corteccia il problema dei tarli si dovrebbe risolvere.
Prima di metterlo a stagionare , pesalo. Durante la stagionatura, disidratandosi perde peso. Quando il peso si e´ stabilizzato, e´ stagionato e puoi passare alla equilibratura dei flettenti.
anche se i legni sono solo 3,5 cm di diametro, io accumulerei esperienza. Hai meno lavoro perché hai meno materiale da asportare.
Se ottieni l´ arco e questo risultasse troppo debole per i tuoi gusti, lo puoi sempre tostare con il fon da carrozziere, o su un bel falò; oppure provando ad accorciarlo di qualche cm.

Buon Giorno , OK !! Grazie per l'ulteriore consiglio . Se riesco ad ottenere del gelso farò senz'altro così. Ora devo specificare che ottenere un arco del libraggio tipo quelli della MARY Ford non mi interessa. Sarei contento anche se riuscissi ad ottenere un arco con 20# ( da ragazzi come dice NITOPI ). Sono consapevole che gli insuccessi , per un novellino , sono prassi comune. L'importante è acquisire esperienze e fare tesoro degli errori.
ROBERTO

Buona serata a tutti. Ostinatamente mi sono procurato un'altro tronchetto di robinia ( anche perchè non ho scelta ). La lunghezza è di cm.166 ed il diametro alle estremità è di 10cm. Naturalmente non ho resistito a spaccarlo in due doghe le quali non mi sembrano granchè essendo presenti dei punti di "crescita" di altri rami. Sapete darmi il vostro parere in proposito ?Allego foto e Ringrazio in anticipo.

SEGUONO I PUNTI CRITICI :