L'abbiamo provato stamane.
E' un arco in olmo, ricavato da un ramo tagliato lo scorso gennaio, scortecciato e fatto stagionare fino a un mese fa. Era un ramo bello storto ed ho faticato parecchio, d'ascia e soprattutto di raschietto (poco di pialletto, vista la forte sinuosità del ramo) a tirarne fuori un arco di circa 45 libbre, lungo cm. 148 (da tacca a tacca) non armato e 138 armato.
Ma le frecce escono belle diritte, anche se l'arco viene ruotato di 180°.
Ecco le immagini

l'olmo è secondo me il legno numero uno per gli archi ha forza ed elasticità senza eguali .

Oliviero, io con arco e frecce in rievocazione faccio quello che si può fare in base alle direttive dell'organizzazione dell'evento. Il tirare sul muro di scudi spesso è l'unica cosa che è permessa fare agli arcieri durante una rievocazione in presenza di pubblico (questioni di sicurezza)
Ovvio che mi piacerebbe operare in modo diverso, ma queste occasioni sono offerte solo in rari eventi. Quindi praticamente mai.

Sopra a tutto però c'è un fondamentale incomprensione tra quello che scrivo io e quello che scrivi tu: tu parli di cosa si può fare "oggi" (XXI secolo) con una formazione di arcieri in una rievocazione storica, io scrivo di quello che penso e come ritengo venissero impiegate le formazioni di arcieri nel XII-XIII_XIV secolo.

Quindi cortesemente, non darmi della superficiale sulle tattiche di arcieria: stiamo parlando di due cose completamente diverse, ovvio che non riusciamo a spiegarci!
Infine io non ho dato nessuna lezione, ho solo esposto il mio pensiero su come ipotizzo potessero essere usati gli arcieri in battaglie campali nei secoli citati sopra. E non di come possono essere usati gli arcieri rievocatori nelle battagliole moderne (tuoi post di risposta).
E le cose che ho scritto le ho esposte in base ad alcune mie esperienze dirette (durante rievocazioni storiche per soli rievocatori dove ho avuto la possibilità di tirare in modalità diverse dalle canoniche usate con il pubblico)

Jeval, io mi interesso di capire come venissero usate le formazioni di arcieri in battaglia nei secoli XII-XIII e XIV secolo (sostanzialmente fanterie comunali e compagnie di ventura). Nell'alto medioevo, essendo armi ed armamenti diversi dai secoli successivi, è quasi sicuro che gli arcieri nelle battaglie fossero usati in modi diversi da quelli da me ipotizzati.
Nord Italia intendo attuale Lombardia, Piemonte, Emilia, Veneto. Toscana e Marche per le fonti vanno bene ugualmente. Da quei territori in giù l'uso dell'arco era probabilmente già fortemente influenzato dagli Arabi e Normanni.

PS sugli arcieri giapponesi: tutti sappiamo che negli eserciti giapponesi gli arcieri tiravano inginocchiati e che ognuno di essi aveva nella faretra una freccia destinata al generale nemico. Che io sappia in Occidente questa pratica non era utilizzata, come si può paragonare l'utilizzo dell'arco in battaglia campale tra due mondi così diversi come Estremo Oriente ed Occidente Medievale? Per me non ha molto senso

Grazie a tutti

Grazie per averci risposto.
Se guarderai con più attenzione l'immagine che ho postato, ti accorgerai che gli arcieri giapponesi in battaglia tirano come quelli nostri e col medesimo schieramento difensivo in accoppiata con la fanteria. Il kyudo deriva dal tiro da battaglia, non vale il viceversa. Pensare che un arciere in battaglia (giapponese o meno) debba necessariamente tirare sempre in ginocchio, nonostante abbia postato un ukiyo-e poco sopra dove ciò non accade, è un po' il motivo per cui, tra le righe, penso che tu a volte non sia estremamente profonda nelle osservazioni che fai.
Comunque ho dato un giudizio gratuito, me ne scuso.