non sapendo che fare ...
70" o 178 cm. che dir si voglia per 70 libre


molto tradizionale come progetto

qui in apertura

Bello.
Una domanda, se non sono indiscreto.
Sembra che si sia lavorato parecchio sulle estremità, cosa che da all'arco aperto una geometria particolare.
Questa cosa enfatizza la velocità di chiusura dei flettenti, alzando il rendimento generale dell'arco.
Tuttavia è un gioco che va dosato sapientemente, perché questo oltre un certo livello rende l'arco più fragile, richiedendo all'arciere una maggior sensibilità.
Per questo i produttori vanno generalmente su spessori più sicuri.
Si tratta di uno studio o è il legno che si è prestato a questa geometria in modo naturale?

Davvero una bella arma, complimenti socio
Hai praticato scasso uguale sotto?
E per trattamento superficiale cosa hai usato? Strutto piadine romagnole?

Ciao Oliviero , forse dipende dalle foto ,
I puntali sono poco meno di due cm. di larghezza per 1.,5 in spessore decisamente più di quanto sono uso a farli con la maclura
Il legno era comunque ottimo 15 anelli +/- per cm.

@manx per adesso solo brunitoio in ossidiana e strutto .
Ma mi è avanzato un po' di "beverone" ( * )con cui ho trattato una vecchia porta e forse lo provo anche qui

(*) beverone
mistura di cera d'api, paraffina , olio di lino cotto, trementina veneta e acquaragia
usato per rivitalizzare manufatti di legno semidistrutti dalle intemperie e dalla luce solare

Ciao Jeval,
bello e accattivante.

(*) beverone
mistura di cera d'api, paraffina , olio di lino cotto, trementina veneta e acquaragia
usato per rivitalizzare manufatti di legno semidistrutti dalle intemperie e dalla luce solare.
io uso una ricetta simile:
cera d'api, resina di pino, trementina veneta, che ormai è diventata rara, mescolata a caldo fino ad ottenere una pasta morbida.
Per stenderla uso uno straccetto.
Raff

Ciao Raff , io cuocio il tutto cere , trementina e olio , se vuoi ti do le dosi , aggiungo acquaragia in abbondanza per favorire la penetrazione tengo in caldo su un fornelletto elettrico e passo a pennello

EDIT:
4 parti cera d'api
1 parte paraffina
3 parti olio lino cotto
2 parti trementina veneta

Ciao Jeval,
ambedue abbiamo la componente "pellicolante": io la resina di pino, tu l'olio di lino; c'è anche la componente ammorbidente che è la trementina, la cera assicura pastosità e idrorepellenza ed è a lenta penetrazione.
Ambedue, valutando l'azione dei componenti, proteggono il legno dell'arco dall'acqua diretta ed in misura minore dall'umidità, ma quest'ultima proprietà dipende anche dalla frequenza di applicazione e dall'assorbimento da parte del legno.
Nel preparare la mia, solo in caso di resina fresca magari semiliquida, non occorre la trementina.
Voglio provare anche la tua ricetta...
Raff

Complimenti, veramente un bellissimo arco! E pure il "Buenos ritiro" non mi pare niente male...