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 primo arco in frassino 
Autore Messaggio

Iscritto il: 30/07/2020, 10:20
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Località: Cividale del Friuli, (UD)
Ebbene sì, il giorno dopo essermi presentato sono già qui ad aprire la mia prima discussione! Come da titolo vorrei presentarvi il mio primo lavoro. Il tronco di partenza aveva un diametro di 12 cm circa ed è stato abbattuto il giorno 30/11/2019, è stato quindi riposto lontano dal sole sotto ad una tettoia. A inizio maggio è stato diviso in 4 quarti di cui uno solo risultava abbastanza dritto da poter essere lavorato. Verso fine giugno è stato sgrossato per poi venire scortecciato e successivamente completato il 19 luglio.
Gli errori principali che ho fatto (correggetemi pure se sbaglio, dopotutto sono qui per imparare :) ) sono stati:
1) Non ho scortecciato da subito il legno;
2) la stagionatura è stata decisamente troppo breve, soprattutto considerando il punto 1)

a questo punto ecco le misure dell'arco completato:
Lunghezza totale: 190 cm
Lunghezza/Larghezza/Spessore impugnatura: 12/3.3/4 cm
Larghezza max. flettenti: 4.1 cm
Larghezza min. flettenti: 2.4 cm
Spessore min. flettenti: 1.2 cm

ora vediamo se riesco a caricare qualche immagine :lol:


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01/08/2020, 10:56
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ad occhio sembra eseguito correttamente, personalmente, per il frassino non ho mai usato scortecciarlo in fase di stagionatura, mai avuto problemi. Per quanto riguarda la tempestica ti consiglio di munirti di un igrometro, costo dai 10 a 50 euro. Quando segna 12/10 % di umidità il legno è pronto per essere lavorato. Ora non ti rimane che continuare a fare trucioli, e ad essere sempre piu rifinito. Una domanda ma quale libraggio sei riuscito ad ottenere?


03/08/2020, 19:33
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Località: Cividale del Friuli, (UD)
Penso che il fatto di non aver scortecciato prima la doga sia stato un errore principalmente perchè ho trovato una piccola traccia di tarlo che interessava il libro e intaccava appena il primo anello di crescita. Per fortuna in questa doga ce n'era solamente una, in un'alta ottenuta da un'altra porzione dello stesso tronco ne ho trovate 5-6 :( . Per quanto riguarda l'igrometro cercherò di procurarmene uno al più presto. Infine, il libraggio non è decisamente il punto forte di questo arco: raggiunge a fatica 30# a 30".

A questo punto direi che è meglio chiedere qui piuttosto che aprire una nuova discussione:
Come dicevo prima ho un'altra doga ottenuta dalla parte più bassa della stessa pianta. Questa doga in particolare ha i due anelli di crescita più esterni rovinati in diversi punti da dei tarli, che però non mi sembrano essere penetrati più in profondità di così. Cosa mi consigliate di fare della doga? Elimino i due anelli più esterni o la userò quest'inverno come legna da ardere?


03/08/2020, 21:16
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come esercizio di consiglio di provare ad asportare con molta calma i due anelli e vedere se i tarli sono andati oltre. Altrimenti come prova, e se la dimensione della doga lo permette, la potresti utilizzare con gli anelli nel senso opposto.


05/08/2020, 10:36
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Iscritto il: 30/07/2020, 10:20
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Località: Cividale del Friuli, (UD)
Alla fine ho optato per la rimozione degli anelli e togliendone due le tracce dei tarli sono state asportate completamente. Questo è il risultato.


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08/08/2020, 9:38
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Di materiale ce n'è....
Il frassino (e di più il cugino orniello) rispondono bene ad una moderata temperatura del ventre...
Giusto farlo diventare color nocciola chiaro.
Ciao
Luca


09/08/2020, 17:09
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ottimo lavoro Zugul


09/08/2020, 21:17
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Grazie a tutti! La voglia di lavorare e sperimentare c'è, e spero che resti a lungo! A proposito di sperimentare, mi è venuta un'idea che ad alcuni di voi potrebbe sembrare stupida, ma dal basso della mia inesperienza non mi sembra poi così male: visto che questo primo arco tende un po' a seguire la corda, si potrebbe correggere questa sua caratteristica con il calore? Mi spiego meglio: è possibile dare una piega "contraria" ai flettenti scaldandoli gradualmente in modo che le estremità degli stessi, ad arco scordato, si trovino più in avanti rispetto all'impugnatura? Dopo aver piegato i flettenti in questo modo proverei a tostarli, in modo che si fissi meglio la piega e che il legno resista meglio alla compressione. È un'idea che potrebbe funzionare oppure no?


09/08/2020, 22:42
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assolutamente si.
Devi , con estrema cautela, incordarlo al contrario ....
Io normalemnte uso una corda decisamnente più lunga e inserisco un puntello in corrispondenza dell'imugnatura.
In questo modo l'arco si riflette (sempre molta cautela....) di qualche centimetro .
A questo punto ingrassi il ventre e lo scaldi a fiamma (quando frigge non insistere. Non deve diventare nero) .
a legno caldo puoi guadagnare ancora qualche centimetro cambiando il puntello... Scaldi bene finchè non diventa noccilola chiaro (non nero!) e lasci raffreddare....
Magari sarà da dare una grattatina per far tornare il tiller...

Altro modo è mettere un flettente alla volta a vapore, rifletterli (uno alla volta, magari con dima) e poi , su dima, fissarli col calore.
In questo modo puoi ottenere riflessioni molto più importanti, ma per "fissarle" occorre arrivare ad annerire il legno. Siccome il legno "bruciato" va poi tolto... si puù fare solo se hai una buona quantità di legno residuo....

Ovviamente ci sono un sacco di metodi con modalità intermedie tra questi due....
Ciao
Luca


10/08/2020, 15:13
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Località: pozzo della ignoranza
Si può funzionare , devi metterci un tot di attenzione però e l'arco deve essere equilibrato bene .
qui trovi un po di info:
viewtopic.php?f=21&t=360&hilit=tostatura


10/08/2020, 15:51
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