pare che nessun archeologo si sia mai preso il disturbo di contestualizzarlo , sappiamo che erano diffusi presso gli etruschi i romani e i piceni tutti popoli italici del centropenisola aventi comune origine negli Umbri avvezzi all'uso del cavallo e del carro da guerra; sembra che ad un certo punto gli esemplari in bronzo furono sostituiti dal ferro il che può aver portato a non avere più reperti o forse ad un cambio radicale di forma dato il nuovo materiale .
per contesto si parla vagamente di aree rurali , quindi più probabilmente passabriglie per animali da soma o da lavoro più che da battaglia.
PERO' RESTA SEMPRE UN BEL ROMPICAPO !

Ciao Bac, si quello che scrivi mi sembrano le cose più sensate che ho sentito fino ad ora su questi oggetti, e cioè ambito rurale e parte di finimenti (probabilmente briglie o cinghie da soma). Questo spiegherebbe l'assenza in tombe di guerrieri. Ho fatto una piccola ricerca ed ho trovato questo contestualizzato in ambiente agricolo altomedievale (!). E' evidente che in quelle aree lo si è usato davvero a lungo ed essendo di ferro, come dici tu, molti sono andati perduti e dissolti nei boschi ecc ...

"Anello gemino costituito da due anelli posti orizzontalmente e speculari ad un fascia centrale da cui sporgono leggermente tre cuspidi, due coniche e una orizzontale. Il manufatto appare leggermente corroso lateralmente agli anelli e usurato nella parte delle cuspidi

Dubbie sono le interpretazioni circa le modalità di utilizzo del manufatto, considerato da alcuni studiosi come ferma briglie, da altri strumento funzionale all'uso dell'arco.
Il reperto proveniente da contesto alto medievale può essere ricondotto ad un ambiente culturale romano. L'elemento fa parte del lotto di materiali rinvenuti in scavo nel medesimo vano 3, essi sono in gran parte riconducibili ad attività economiche e incentrate sullo sfruttamento delle risorse del bosco; la disomogeneità tipologica e l'esteso arco cronologico cui appartengono possono forse testimoniarci la volontà di un riutilizzo della materia prima, probabilmente nell'ambito di una produzione artigianale di un fabbro."

... mi piacerebbe averne uno per porvarlo come utensile per stringere e bloccare una cinghia da soma ...

non dimentichiamoci mai che l'impero romano disboscò mezza Europa per far marciare le città , fucine , terme , case , cottura della calce, fabbricazione di coppi etc : di legna ne trasportavano di sicuro tanta.

Se ci fossero ancora dubbi sul fatto che si tratta di una parte di briglia potete consultare il pdf qui sotto:

Die_Via_Claudia_Augusta_in_Nordtirol_Met.pdf

alle pagine 216 e 314 (la figura che è anche in copertina)

ne è stato trovato uno con ancora la catenella attaccata. dicono che tirando si girava in bocca ...

grazie solo che
il link non porta alla pagina o forse non la trovo io

Ciao Magin,
il tuo link porta ad un documento di 40 pagine in cui l'anello tricuspidato non viene neanche menzionato...ma tu ti riferisci alla pagina 216 e 314...
Ti metto due foto: a quale di queste due ti riferisci?



Ciao da Raff

Scusate, non ho grande confidenza con internet. Ea un pdf trovato in academia.edu, forse se in google digitate il titolo lo trovate. Comunque anche le immagini postate da Raff che non sono riconducibili al testo che intendevo, portano alle stesse conclusioni. Chi ancora pensa a un meccanismo per tendere archi dovrebbe arrendersi credo ... anche solo averci pensato denota una totale mancanza di "compassione" con il modo di essere e pensare di "qualche tempo fa" ...

ora ... se devo essere totalmente sincero avevo pensato subito ad un morso ma osservandone alcuni mi sembravano troppo crudeli ... dimenticavo come le popolazioni italiche non avessero in alcun modo sentimenti "compassionevoli" nei confronti di animali ma anche esseri umani (basta guardare ad un crocefisso o cosa accadeva nel colosseo). in effetti quelli più tardi (a cui facevo riferimento) non erano così tremendi ...