Come San Tommaso.... ( mastice di pino )
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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Ti dirò.. per fissarle ' stato semplice... e neanche troppo sporco...con un bacchettino e il pentolino caldo... non ho dato la resina su tutta la penna ma solo a punti ... Ho cominciato con la punta, l'ho appiccicata, poi ne ho messo un'altro po e ho appiccicato e cosi' via... In definitiva ho fatto prima che con l'impennatore e la colla in tubetto.... Poi pero' Ciao
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17/03/2011, 22:21 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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Se io sono come san tommaso, qualcun'altro ne sa una più del diavolo..... Allora... partiamo dalle dosi consigliate : 20g di resina, 7g di cera d'api, 7g di carbonella (abbondanti perchè un po' si perde nella macinazione) Scaldo a fuoco lento la resina e aggiungo la cera .... E poi, quando e' tutto bello liquido, aggiungo la polvere di carbonella, ottenuta con un vecchio macinino per il caffè.... (elettrico) Il metodo migliore (ovviamente capito alla terza penna) per agire e' quello di incollare punta e coda (tanto fa presa rapidamnete, basta tenere schiacciato con il dito) e quindi "colare" la resina (Resina? composto? colla neolitica? surrogato del bitume di betulla?) calda e liquida sulla parte a L della penna (vedi foto ...) e poi... tirare .... E Tiene... A parte la prima che ho incollato malamente (prima di capire il metodo) hanno retto tranquillamente l'impatto per una decina di tiri (poi ho smesso) .... Appalusi a VTR !!! Ciaoooo Luca
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18/03/2011, 16:51 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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ciao, vorrei aggiungere qualcosa riguardo il bitume di betulla. credo che se usato nel modo giusto non ci sia nessun problema col calore. l'ho sperimentato con un mazzo di frecce spedite in Bulgaria in un container. la temperatura esterna era intorno ai 40 gradi e il container è rimasto giorni sotto il sole (si può ben immaginare la temperatura all'interno). risultato fu che in alcune frecce il bitume si è sciolto in altre no. nelle prime lo avevo fatto cuocere troppo poco, nelle altre al punto giusto. inoltre il bitume se usato correttamente da tutto il tempo di impennare le frecce senza bordegarsi le mani e si può interrompere il lavoro per riprenderlo in qualunque momento. ecco un esempio: per fissare le penne alla base se il bitume è cotto nella giusta misura basta premerle leggermente ed attendere qualche secondo dopo di chè non si muovono più a meno di tirarle via. si passa con tutta la tranquillità alla legatura. man mano che si lega si controlla se le penne sono dirtte e parallele, eventualmente si corregge con l'unghia del pollice.
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18/03/2011, 20:22 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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Interessante evoluzione.... Stasera stavo giocehrellando con uno dei due blocchetti di resina rassodata e mi e' passato per la testa un pensiero stupendo.... Ho preso un'asta vecchia e l'ho un po' raschiata per togliere la vernice a tampone che uso sulle frecce " da gara" ed ho cominciato a strofinare il blocchetto di composto.... Dopo un po' l'attrito lo ha riscaldato ed ha cominciato a sporcare in modo uniforme l'asta... a quasto punto sono stato leggero leggero e la resina si e' molto ammorbidita. Ho preso una penna e l'ho premuta saldamente sulla zona trattata... ecco il risultato... In 20-30 sec. si attacca una penna. Mi sembra anche in modo solido (poi faccio le prove con un'asta "buona" e la tiro.... Sulla Dx si vede il bloccehtto con la "forma dell'asta dove ha sfregato (in effetti non e' andata alla prima, quindi il pezzo "mangiato" si riferisce a 2-3 tentativi...) Ciao Luca P.S: Scusate per la pubblicità occulta del "praino", foglio locale apolitico .... (il verde e' da un paio di secoli il colore del "gonfalone" locale...) Ciao Luca
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24/04/2011, 20:49 |
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sanguinello
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Per il fissaggio delle penne ho usato tendine masticato, dopo qualche minuto ho ripassato le legature con colla animale, avendo cura di bagnare anche la rachide ed il tendine avvoltolato lungo le penne, altrimenti dopo pochi tiri potrebbe cedere; per lo scopo ho utilizzato un bastoncino acuminato, tipo stecchino, se ne bagna la punta poi si lascia cadere la goccia di colla sul fianco del rachide e si stira. A fine lavoro non si vede nulla e sarà tutto ben fissato. Si lascia asciugare la colla e poi buon divertimento!. In foto il leggero rigonfiamento del tendine è dovuto alla colla fresca. Vantaggio : minor peso in coda, utile sui tiri a breve distanza per la maggior velocità di stabilizzazione se, in particolare, non abbiamo tanta possibilità di scelta sul peso della punta o non possiamo "caricarla di pece" o per il tipo di asta e/o per il tipo di arco. Ovviamente l'asta sarà leggermente rastremata verso coda. Con temperature elevate non si ha "appiccicamento". Svantaggio : inutilizzabile in caso di forte umidità. Utilizzando pece o bitume, appesantiamo notevolmente la coda e se lo scopo è quello di mantenere ferme le penne con forte umidità, sarebbe sufficiente utilizzare filo di canapa per le legature ( ricordate l'obelisco in San Pietro...acqua alle corde!!!); quindi: il tendine non c'azzecca, le barbe bagnate cadrebbero come corpo morto cade, la pece appesantisce....per quale azz di motivo i nostri antenati hanno utilizzato il bitume?, forse facevano futurologia "impazzitiva" sperimentale!!!, per noi ed alle nostre spalle, fra l'altro!.( Quì la battuta c'azzecca!).
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25/04/2011, 14:27 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: per quale azz di motivo i nostri antenati hanno utilizzato il bitume? perchè funziona. il discorso peso è una sottigliezza che non ho notato. piuttosto il legno e la punta fanno la differenza di peso. ciao!
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25/04/2011, 16:00 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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Ho fatto un po' di prove (rigorosamente non legando le penne - cioè... legando solo la punta per ovvie ragioni di sicurezza de mio palmo...) . Deve esserci qualche trucco nella preparazione delle penne... Alcune saltano via subito, altre sembrano incollate con l'attalk.... Ora sto usando penne riciclate e quindi molto irregolari nella parte del rachide (essendo state estirpate da aste rotte) e quindi ci può stare. Il bello della tecnoca è che se si stacca la penna, basta strofinare con il dito il surrogato di bitume (fincè non si sente bruciare il polpastrello) e riappiccicare....
Ma mi viene un'altra idea... non so quanto ci azzecchi ma pensavo al mito di Icaro... Con cosa incollò le penne alle braccia il buon Dedalo? Cera, se ben ricordo. Ma la cera che conosco non incolla... Probabilemnte perchè oggi per recuperare il miele , centrifughiamo alla grande...
Allora ho pensato...e mischiare miele e cera d'api???
Ciaooo Luca
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25/04/2011, 16:44 |
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-mANx-
Amministratore
Iscritto il: 08/07/2010, 20:21 Messaggi: 4559 Località: Insubria
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Chiedo: prima delle colle moderne....gli impennaggi venivano tutti legati con fili di tendine o fibre vegetali? Su quelle di Otzi é ben visibile, su Nydam lo stesso, gli Inglesi pure.... Io sinceramente non riuscirei ad attaccare le penne senza colla moderna e senza qualche giro di filo
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25/04/2011, 19:55 |
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sanguinello
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ma no mANx, è solo questione di vedere come si fà,io son sicuro, che, se ti facessi vedere, al secondo tentativo non mi chiameresti più maestro. Accavallare la gamba sn sulla dx, mettere l'asta dentro la piega del ginocchio sn,(ti sei fatto la morsa," masticare", si fà per dire, passare un filo di tendine in bocca più volte per farlo impregnare di saliva, appena è pronto fare un giro sull'asta per fissarlo, mettere la prima penna, ruotare l'asta 120° circa, mettere la seconda penna ed ovviamente passarci sopra il tendine, ruotare di 120°, terza penna, passarci sopra col tendine e continuare ad arrotolare il filo rimasto. Se è insufficiente la lunghezza del filo, prenderne un'altro e ripetere l' avvolgimento cercando sempre di non creare scalini fra l'asta e la rachide sotto tendine. Continuare ad avvolgere il filo a spirale fra le barbe dal davanti all'indietro. Quando il filo finisce, prendetene un'altro insalivato, sovrapponetelo di un paio di cm con l'altro e ruotate la giunzione fra pollice ed indice aiutandovi anche con l'alta mano , continuate l'avvolgimento fino alla cocca, dove per sicurezza passerete un' altro filo. Con le dita sistemate adeguatamente l'impennaggio, poi ripassate, girando l'asta,la legatura anteriore e posteriore fra pollice ed indice inumiditi di saliva, premendo leggermente. Andate a bere un bicchiere di Valpolicella classico doc, poi passate la colla come ho detto prima nell'altro intervento. Dopo poche frecce..., venderai l'impennatore!, e tutti diranno : ma che belle...ma che belle le frecce del mANx!!! La solita domanda spontanea: è logico che un piceno dica ad un celta come si fà?, poi dovrei dire :-Quoque tu, Brute, fili mii!!!(spero che Maon sia in alta montagna). mANx, basta poco, che ce vò?!!!.
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25/04/2011, 21:26 |
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mastrofoco
Iscritto il: 11/11/2010, 2:01 Messaggi: 672 Località: castrum externum
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cazzz sanguinello ti hanno fatto male le libagioni di questi giorni e dopo aver immaginato la scena di te che mastichi tendine mi si è bloccata A ME LA DIGESTIONE!!!....dai che scherzo..io ultimamente faccio come te e neppure utilizzando colle varie e impennatore ma con tre giri di tendine(sia con frecce che zagaglie) tanto a tirare faccio schifo COMUNQUE hihi
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25/04/2011, 21:38 |
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