OK Manx . Dovrei averne un pezzetto di quella grigia . La usavano in officina nella Azienda dove lavoravo. Riguardo la filologicità , sono d'accordo nell'usare il minimo possibile attrezzi , utensili elettrici ma , trovo sia un peccato veniale fare un cerchio impresso a fuoco con un tubetto di rame od ottone e l'attrezzo descritto da te per eseguire gli occhi di dado . Da parte mia , non ho resistito a marchiare il mio primo arco riuscito ( frassino ) con la punta di un chiodo arroventato.....lavoro cinese.

Giusto i miei 2 cents , se possono servire
le finiture del legno possono distinguersi in due macro categorie :
a poro chiuso o a poro aperto .
quelle a poro chiuso tendono ad "isolare" il legno , a "impermeabilizzarlo" mentre quelle a poro aperto tendono ad un effetto estetico lasciando il legno libero di adattarsi alle condizioni ambientali .
( mi rendo conto che questo è un discorso approssimato e "spannometrico" chiedo venia agli ebanisti e ai falegnami che mi leggeranno )
Tornando a noi ,
lo strutto ( ma anche le cere e gli oli non siccativi ) evitano l'ingresso di acqua ( pioggia ) rallentano lo scambio di umidità con l'ambiente ma non lo impediscono .
Gli oli siccativi , lino cotto , tung, tru-oil, danish oil , molto meno e più lentamente il lino crudo, polimerizzano quindi creano una pellicola che isola dall'esterno , buoni per una giornata temporalesca ma non a 15 giorni di umidità pesante .
Sono di solito molto densi e così li si allunga con trementina ( normale e/o veneta ) per facilitarne la penetrazione .
di tutto questo e dell'utizzo della bottiglia per compattare le fibre superficiali se n'è parlato più volte
un rapido utilizzo della funzione "cerca" ha dato questi risultati:
viewtopic.php?f=21&t=906
viewtopic.php?f=21&t=1405
viewtopic.php?f=21&t=1233
viewtopic.php?f=21&t=117&hilit=tabella+finiture
Buona lettura

scusa Manx se faccio un passo indietro ma siccome ho anche io un paio di rametti di tasso come il tuo volevo provare a farne uno e allora ti chiedo se potresti spiegare un altra volta come hai proceduto nell'asportare il legno, che sezione hai adottato o che tipologia hai seguito-
grazie

Ciao Manx,

I cerchielli/occhi di dado come motivo ornamentale sono in realtà molto più vecchie dell'età del ferro; erano comuni dall'oriente alla Spagna, dalle coste africane all'Inghilterra già dagli albori dell'età del rame
Brassard di Anghelu Ruju, civiltà del "vaso campananiforme", più o meno contemporaneo di Oetzi.
Solo 62 occhi di dado.... e avevano a disposizione solo rame, selce e ossidiana.

Pettine e punta di freccia, età del bronzo medio, circa.

Pettine e spilloni, età del bronzo recente, circa.

Gli ultime tre avevano a disposizione anche il bronzo e.....niente ferro.
Ciao da Raff

Bella firma @roberto


ciao @ligera,
ci devi davvero andarci piano il lavoro è più mentale che fisico, non c'è molto da asportare e di sicuro non suderai,
cerca di avere all'impugnatura almeno 3cm compresa corteccia e fai una lunghezza che ti consenta un buon libraggio e l'apertura che faccia al caso tuo.
Usa attrezzi leggeri: con questi diametri già l'arco quasi flette e non hai "ciccia" per far un solo errore!
Il crooked knife ti da un buon controllo anche se ammetto che è un attrezzo
Come ripeto non è una riprodizione ma un insieme di sperimentazioni che mi serviranno in futuro, la tipologia d'arco è l'arco europeo: tasso "manigliato" sezione a "D" nè lungo (<di 185cm) nè corto (>di 100cm)

Grazie @raff delle immagini e della spigazione ,
stà di fatto che il THORSEMBERG (insisto sul fatto che questo mia realizzazione non è una riproduzione semmai pre-tentativo di riproduzione delle incisioni) è età del ferro e la particolarità stà nei 3 mezzi occhi di dado collegati insime.
Hai per caso immagini dei bulini in selce e/o rame da te citati?
Non riesco a trovare quelli in ferro che aveevo salvato:roll:

Grazie Jeval per le spiegazioni e grazie anche a Manx .....ehmmmm ho anche io un ramo di tasso tagliato solo un mese fà per cui hai voglia ad aspettare.